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Racconti folkloristici veronesi: l'uccello mai visto, neanche dal diavolo

Cosa s'inventano le mogli pur di salvare l'anima dei propri mariti

I patti col diavolo sono un tema ricorrente nella letteratura. Il Faust è probabilmente la storia più conosciuta, ma ce ne sono tantissime altre, diffuse anche localmente.

Nel veronese c'è ad esempio la storia di una coppia, un uomo e una donna che vivevano molto bene perché non erano poveri. In realtà, i soldi l'uomo li aveva ricavati proprio attraverso un patto con il diavolo che lo aveva ricoperto d'oro pur di ottenere la sua anima. E più l'uomo invecchiava e più questo patto lo terrorizzava. La donna, per tranquillizzarlo, gli disse che quando il diavolo sarebbe giunto per reclamare l'anima, lei ci avrebbe parlato.

E il giorno fatidico arrivò, così la donna propose una scommessa al diavolo. "Mio marito è un grande cacciatore - disse lei - Se lui riesce a cacciare un uccello che tu non hai mai visto, non avrai la sua anima. Altrimenti, oltre all'anima di mio marito, avrai anche la mia". Una scommessa che il diavolo accettò.

Quella sera, la donna si spoglio completamente e unse il suo corpo con lo strutto. Poi si buttò in un letto di penne e piume che rimasero attaccate al suo corpo grazie allo strutto. Il giorno dopo, l'uomo si presentò con la moglie coperta di piume, mostrandolo come un uccello appena cacciato. Il diavolo, dopo un'attenta analisi, disse di non aver mai visto un uccello simile. E così, marito e moglie vinsero la scommessa e conservarono l'anima.

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