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Redazione

Nemmeno i profughi tunisini vogliono questa Italia

Sono arrivati in 106, quasi tutti sono ripartiti verso la Francia. Anche chi doveva restare a Verona

Adesso che se ne sono andati, probabilmente dovremo farci qualche domanda. Erano arrivati in 106, tutti tunisini e tutti col permesso di soggiorno temporaneo: con piena libertà di circolazione, quindi. Avrebbero dovuto trovare ospitalità in Veneto, 34 di loro si sarebbero dovuti fermare nel veronese.

Invece, che hanno fatto? Una doccia veloce, un po’ di ristoro, e poi via verso la stazione, destinazione probabile la Francia. Insomma, ci hanno praticamente schifato, per farla breve. “Quasi tutti partiti, salvo qualcuno che ha trascorso qui la notte e ha chiesto di ristorarsi”, ha detto il governatore Luca Zaia. Del Veneto, di Verona, dell’Italia, in altre parole, non gliene poteva fregare di meno.

La terra promessa sta da un’altra parte, facciamocene una ragione. Ormai la povera italietta di questi tempi serve solo come stazione di passaggio, come bagno diurno di viaggiatori in cerca magari di Paesi un po’ meno traballanti e incerti di questo. Sì, se ne sono andati, forse perchè quando uno scappa da una tragedia non vuole piombare in una farsa. E mi sa che c’è ben poco da rallegrarsene.
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