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Redazione

La Verona che conta decide di snobbare Saviano

Nella serata dedicata ai comboniani tutte vuote le poltrone in prima fila riservate al Comune

Sulle poltroncine in prima fila, quelle con la scritta “riservato comune di Verona”, non c’era nessuno. Roberto Saviano, introdotto da Alex Zanotelli, dev’essersene fatto una ragione, prima di cominciare la sua serata dedicata ai comboniani, alla Fondazione Nigrizia onlus. Una serata per parlare delle mille contraddizioni della Soweto d’Italia, e per raccogliere fondi da destinare ai figli degli immigrati di Castelvolturno.

Ma dov’era la Verona che conta? Dov’erano quelli che si chiedono “chi sta con chi”, quelli che litigano sulle nomine, quelli che asfaltano strade e costruiscono aeroporti e vanno in tivù? Niente, la prima fila di poltroncine blu è rimasta desolatamente vuota. Presente solo l’assessore Mario Rossi, “ma a titolo personale”.

Ma allora per quale motivo l’amministrazione ha voluto eleggere Roberto Saviano “cittadino onorario”, per poi ignorarlo in quel modo? Che senso ha tutto questo? E possibile che tutti, dal sindaco Tosi in giù, avessero impegni così improrogabili da non prendere nemmeno in considerazione l’idea di esserci, lì su quelle poltroncine blu? Ma per cortesia.... 
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