Uomini importanti della storia recente veronese: Jean Pierre Jouvet
Scrittore e giornalista, il suo vero nome era Elia Paganella. Il suo pseudonimo lo scelse da ragazzo non lo abbandonò mai
Di nascita era mantovano, essendo nato nel 1923 a San Benedetto Po, ma veronese lo è diventato, lavorando e vivendo in terra scaligera fino al giorno della sua morte, avvenuta a Sommacampagna nel 2015. Jean Pierre Jouvet si chiamava in realtà Elia Paganella ed è stato scrittore e giornalista. Il suo pseudonimo lo scelse quasi subito e non se ne privò mai. Firmò i suoi primi scritti come Jean Pierre Jouvet, forse per superare una naturale timidazza giovanile, e così continuò a firmarsi.
A Verona ci arrivò nel secondo dopoguerra, periodo nel quale pubblicò i suoi primi romanzi, "Il secondo volto" e "L'uomo di Seck". Già però durante la guerra si era impegnato a scrivere racconti. L'attività da giornalista la sviluppò in particolare nelle pagine culturali de L'Arena di cui fu critico letterario e anche caporedattore. Ma le sue collaborazioni sono state tante, dai quotidiani ai periodici, come "Storia Illustrata" o "Sapere".
Difficile elencare tutte le sue opere, dato che si dedicò alla letteratura in tutte le sue forme, dall'artigianato giornalistico all'arte sotto forma di romanzi, racconti, ma anche testi teatrali, saggi e sceneggiature cinematografiche. Tante anche le monografie da lui scritte su decine di narratori e poeti.
Tanti anche gli incontri in cui è stato protagonista o da lui promossi in città, alla Gran Guardia oppure alla Società Letteraria. Incontri che potevano vantare ospiti illustri del panorama letterario del tempo e che attirarono molti visitatori, animando così interessanti dibattiti.
Grandissimo appassionato di storia. Dalle pagine de L'Arena riuscì a recuperare dal passato numerosi eventi riguardanti le due guerre mondiali.