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La storia di Gemma, il fantasma del Castello di Villafranca

A riportarla è il fotografo Gianni Fasolini, il quale ha ritrovato una vecchia intervista del '48 in cui un'anziana di Villafranca ne parlava

Anche il castello di Villafranca di Verona potrebbe avere il suo fantasma. Si chiama Gemma e a parlarne è Gianni Fasolini nel suo mensile locale Il Borgo Libero. Fasolini riporta un articolo del 12 luglio 1948 de L'Arena, redatto da Adalgisa De Rossi. La cronista intervistò una anziana villafranchese, Maria Emma Cordioli, 85enne e madre di quattro figlie.

L'intervista inizia così - riporta Fasolini - "Me disea me nona che so nona la ghe parlaa de na legenda che girava a Villafranca nelle serate de filò" (mi diceva mia nonna che sua nonna le parlava di una leggenda). Prosegue la signora Maria Emma: "ai tempi della fondazione di Villafranca e da quando è stato eretto il castello a difesa dai mantovani, passavano di qui tanti militari. Il castello non era abitato, ma era una specie di caserma. Fra gli abitanti, quasi tutti agricoltori, c'era una famiglia di cinque persone, marito e moglie, due figli maschi che aiutavano il padre nei campi e una splendida ragazza, Gemma, che aiutava la madre nei lavori di casa. Gli uomini erano nei campi dall’alba al tramonto. A volte mamma e figlia andavano in paese a comperare qualcosa che necessitava. Si dice che la bellezza di Gemma non passasse inosservata, quindi deve essere stata notata anche da qualche masnadiere e dai suoi sgherri di pattuglia al castello. Sta di fatto che un giorno, trovarono i corpi mutilati dei genitori e dei fratelli della ragazza, mentre lei era scomparsa. Iniziarono a sentirsi, durante le ore notturne, urla agghiaccianti provenire dalla torre principale del castello, continuarono per notti e notti, poi terminarono. Era la fine di luglio. Da quel momento non si videro più in giro il masnadiere e i suoi sgherri, ma neanche la ragazza. Poverina fece una brutta fine! Si racconta che fosse stata seviziata per giorni interi e alla fine uccisa a colpi di spada. Tempo dopo, di notte, alcuni passanti, avvertirono dei lamenti e videro qualcosa che si aggirava fra la base della torre del castello e poi svolazzava in alto facendo continui giri in torno alla sommità. Era una figura bianca, leggera, inanimata, circondata da un alone che andava dall’arancione a sfumature di verde. Si dice anche che si veda solo per un giorno all’anno e verso fine luglio".

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