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Casi sfortunati della storia di Verona: la polveriera esplosa da un fulmine

12 agosto 1624, un fulmine colpisce la Torre della Paglia dove erano custodite armi e polvere da sparo. L'esplosione distruggerà tutti gli edifici circostanti e causerà circa 80 morti

12 agosto 1624. Su Verona si scatena un temporale particolarmente forte con violente folate di vento. Ma non sarà il vento a creare i danni più ingenti di questo catastrofico evento atmosferico. È bastato un fulmine, caduto proprio nel punto in cui poteva causare più danni.

Ad essere stato colpito da un fulmine non è stata un uomo, un donna, un animale o un albero. Il fulmine ha colpito una delle torri medioevali di Verona, la Torre della Paglia. La torre era stata costruita vicino all'Adige (dove adesso termina via Pallone, all'altezza dell'attuale Ponte Aleardi) ed era il punto terminale ad Oriente del sistema di difesa costituito dalle mura cittadine. Il particolare che rese l'episodio funesto è che la Torre della Paglia era stata deputata ad essere la polveriera della città. Armi e barili di polvere da sparo erano stati immagazzinati in quella torre e la folgore del temporale fece esplodere tutto.

La torre e tutti gli edifici attorno furono completamente distrutti. Ed è noto che fu distrutta la chiesa di San Fermo Minore (quella che oggi è la Congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri), che in linea d'aria più o meno potrebbe essere stata distante circa 200 metri. E oltre alla distruzione, tanti furono i morti. Le fonti storiche più accreditate parlano di circa 80 vittime.

Vittime della sfortuna, anche se non si tratta di un caso unico o isolato. Molti anni dopo il veronese Scipione Maffei scriverà infatti il libro "Della formazione de' fulmini" in cui si legge che lo stesso Maffei si erano annotato di ben 16 torri esplose a causa dei fulmini in cinquant'anni. E il libro di Maffei è del 1747. Chissà quante ne saranno esplose nel secolo trascorso dall'esplosione della Torre della Paglia, che poi non fu più ricostruita, agli anni in cui scrive Scipione Maffei.

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