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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il dialetto veronese in osteria: quando il vino non era buono

Aggettivi usati per un vino scadente sono "scabio", "scagaron" e "bacaro". Il vino troppo aspro era "rasente" e un vino di dubbia provenienza era di "ua stelina"

Mai chiedere all'oste se il suo vino è buono. È un modo di dire che nasconde anche una forma di cortesia. Chiedere all'oste se il suo vino è buono non è soltanto una domanda inutile (pur di venderlo, l'oste dirà che è buono anche il suo vino peggiore), ma suonerebbe quasi come un insulto per l'oste che sceglie con cui i vini da proporre ai suoi clienti, cercando sempre di assecondarne i gusti. Non sempre però ci riusciva e gli esigenti clienti delle osterie veronesi non mancavano di sottolineare la scarsa qualità dei vini venduti.

C'erano delle parole del dialetto veronese usate per rimarcare che il vino non era buono. Si poteva dire, ad esempio, che quel vino era "brombolo", parola usata per definire il liquido usato per pulire le botti. Aggettivi usati per un vino scadente sono "scabio", "scagaron" e "bacaro", quest'ultimo aveva anche l'accezione di vino pessimo e fortemente alcolico. Il vino troppo aspro era "rasente" e un vino di dubbia provenienza era di "ua stelina".

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