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Il Decreto sicurezza e immigrazione preoccupa Medici Senza Frontiere

Claudia Lodesani, presidente di Msf Italia: "Con queste misure, l'Italia sta girando le spalle a chi ha disperato bisogno di protezione e assistenza"

L'organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (Msf) esprime profonda preoccupazione per le misure contenute nel Decreto sicurezza e immigrazione, e per il drammatico impatto che rischiano di avere sulla vita e la salute di migliaia di persone presenti sul territorio italiano.

In particolare, Msf critica fortemente il modo in cui il decreto sembra orientato a smantellare ulteriormente il sistema di accoglienza italiano, già fragile e precario, a prolungare la detenzione amministrativa di persone che non hanno commesso alcun crimine, e a ridurre le protezioni attualmente disponibili per persone vulnerabili. "Quello che vediamo nel nuovo Decreto è un ulteriore passo nelle politiche migratorie repressive del governo italiano, volte a un indiscriminato arresto dei flussi e alla criminalizzazione della migrazione, in mare e in terra, e senza alcun interesse per la vita, la salute e la dignità di migliaia di uomini, donne e bambini", ha dichiarato Anne Garella, capomissione Msf in Italia.

Ogni giorno i medici, gli psicologi e gli infermieri di Msf in Italia curano le ferite fisiche e psicologiche di decine di persone che pur non rientrando nella categoria di rifugiato presentano importanti bisogni medici sviluppati in seguito a traumi e torture nel loro paese di origine o nel loro transito attraverso paesi come la Libia. "Attendiamo di conoscere in modo più preciso i criteri di assegnazione del nuovo permesso di soggiorno per cure mediche, nella preoccupazione che rischino di essere escluse e lasciate in condizioni di marginalità persone che soffrono di problemi di salute con sintomi non facilmente riconoscibili. Molti di questi pazienti li vediamo ogni giorno nel centro MSF per vittime di tortura e in altri luoghi in Italia", continua Garella.

Msf è inoltre preoccupata per le disposizioni del Decreto sul superamento del sistema di protezione per richiedenti asilo (Sprar), a favore della moltiplicazione di centri collettivi di più ampie dimensioni che offrono minori servizi e possono avere un maggior impatto sulla salute fisica e psicologica di persone già vulnerabili.

Con queste misure, l'Italia sta girando le spalle a chi ha disperato bisogno di protezione e assistenza - ha dichiarato la dottoressa Claudia Lodesani, presidente di Msf Italia - Le politiche di accoglienza dovrebbero essere orientate a ridurre la sofferenza e a facilitare l'integrazione, non a criminalizzare e rendere ancora più vulnerabili persone che hanno un disperato bisogno di aiuto. Ma oggi il governo concentra tutti i suoi sforzi nello smantellare il sistema di assistenza e di soccorso dei migranti, come dimostra anche l'ultimo tentativo di fermare Aquarius, l'unica nave umanitaria rimasta a salvare vite nel Mediteranno centrale.

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