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Antiche superstizioni dei contadini veronesi: le croci di ulivo

Dove l'ulivo non cresceva erano fatte di salice, ma il loro significato era sempre lo stesso, come anche il nome: croséte, ovvero crocette. Avevano il compito di proteggere i raccolti dal maltempo

Le si poteva trovare nella corte della casa di una famiglia contadina veronese oppure vicino ai campi o accumulate vicino ai capitelli presenti agli incroci delle strade. Sono delle piccole croci formate da foglie di ulivo. Dove l'ulivo non cresceva erano fatte di salice, ma il loro significato era sempre lo stesso, come anche il nome: croséte, ovvero crocette. Avevano il compito di proteggere i raccolti dal maltempo. A volte, le famiglie le tenevano in casa e le portavano fuori quando vedevano avvicinarsi delle minacciose nuvole nere. Generalmente erano benedette, tanto che a Verona le si faceva benedire in un giorno preciso, il 29 aprile, giorno in cui si ricorda San Pietro da Verona. Le crocette erano benedette nella chiesa di Santa Anastasia e visto che generalmente il 29 aprile capitava dopo la Domenica delle Palme, le si creava con le foglie di ulivo distribuite durante la domenica antecedente la Pasqua.

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