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Redazione

Caro neo-ministro, era davvero necessario?

Il legittimo impedimento invocato da Brancher fa arrabbiare anche gli alleati leghisti

Ma era davvero necessario? Insomma: esporsi in questo modo al tiro al bersaglio da parte dei nemici ma anche di molti amici, vedi per esempio quelli di sponda padana, era proprio indispensabile? Sì, stiamo parlando del neoministro Aldo Brancher, e soprattutto del fatto che lo stesso neoministro per l'Attuazione del federalismo,  imputato in uno stralcio del processo per il tentativo di scalata ad Antonveneta da parte di Bpi,  abbia deciso di invocare il legittimo impedimento.

Suvvia, troppo facile per tutti adesso dire “come volevasi dimostrare”, o parlare di “nomine cronometrate”, di “ministeri inventati con il solo scopo di dribblare i processi”. E anche le giustificazioni del tipo “devo organizzare il ministero” sembrano troppo appiccicaticce per essere vere.

Insomma, torniamo alla domanda di partenza: era davvero necessario? Perché a questo punto non solo gli alleati leghisti, ai quali lo stesso Brancher è sempre stato molto vicino, hanno alzato le antenne e si sentono “traditi”, ma la sensazione è che anche gli ultimi scrupoli, da parte di chi sta al governo, siano caduti. E’ solo una sensazione? 
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