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Redazione

Calearo, una lezione salutare per tutto il Pd

Il partito si indigna con il parlamentare che aveva fatto eleggere. Ma chi lo aveva scelto?

Adesso, tutti si stracciano le vesti. Il Pd si indigna, signori: tutti contro Massimo Calearo, il parlamentare eletto in Veneto nelle fila del Partito democratico, poi passato all’Api di Rutelli e adesso a un passo dal diventare una delle stampelle decisive del premier.

Franco Bonfante si scaglia contro l’ex compagno di partito: “Ora deve dimettersi, ha preso in giro tutti gli elettori del Pd, abbia almeno il pudore di tacere”. Anche più duro il giudizio di Rosanna Filippin, segretario regionale: “Calearo è una figurina Panini della politica, che passa di mano in mano”.

Bene. Sicuramente quelli del Pd hanno tutte le ragioni per indignarsi. E per incazzarsi, anche. Ma scusate la domanda: chi era stato a scegliere come capolista nella circoscrizione Veneto 1 proprio Massimo Calearo, già presidente di Federmeccanica?

Ci risulta che anche allora molti storsero il naso per quella scelta di Veltroni e compagnia: “Non si sconfigge l’avversario copiandolo nelle persone e nei programmi”, dicevano. Niente da fare. Avanti con Calearo, e abbiamo visto come è andata a finire. E poi avanti con Giuseppe Bortolussi per la guida della Regione. Caro Pd, imparata la lezione? 

Calearo, una lezione salutare per tutto il Pd

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