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Artisti veronesi della storia recente: Roberto Da Ronco o Berto da Cogolo

È stato uno dei maggiori artisti veneti del ferro e la sua bravura è testimoniata dal fatto che nelle case di molti personaggi illustri del secolo scorso era presente almeno una sua piccola scultura

All'anagrafe è Roberto da Ronco ma per tutti è stato Berto da Cogolo, perché nella frazione di Cogollo, a Tregnago, ci è nato nel 1887 e ci è pure morto nel 1957. È stato uno dei maggiori artisti veneti del ferro e la sua bravura è testimoniata dal fatto che nelle case di molti personaggi illustri del secolo scorso era presente almeno una sua piccola scultura.

Cresciuto in una famiglia di fabbri, Berto imparò subito a modellare il ferro, affinando poi la sua tecnica artistica frequentando la scuola d'arte di Soave. Ma la sua vita da artista non fu ricca di gratificazioni economiche e così continuò sempre a lavorare come fabbro, arrotondando realizzando opere d'arte su commissione.

Nacque e morì a Cogollo, ma non ha vissuto sempre nel suo paese. In giovane età forgiò armi, ma si dedicò anche al rifacimento di vecchie armature a Soave. A Venezia lavorò in diverse botteghe e poi, prima che scoppiasse la Prima Guerra Mondiale si trasferì a Parigi. Dopo la Grande Guerra si sposo e decise di stabilirsi a Cogollo.

Dichiaratamente antifascista, il periodo del Ventennio fu difficile per lui, tra arresti ed emarginazione. Eppure è proprio alla fine degli anni '30 che comincia a farsi notare più come artista che come semplice fabbro. La vera consacrazione arrivò durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale dove si possono isolare tre grandi temi affrontati nelle opere di Berto: il tema religioso, quello mitologico e quello bucolico.

A Berto da Cogolo è dedicato un museo nel paese di Cogollo, che raccoglie le opere in ferro battuto non solo dell'artista locale.

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