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Mestieri e professioni di qualche secolo fa: i bati-assalini

Gli assalini sono gli acciarini e per averli c'era bisogno della pietra focaia. I bati-assalini erano quelli che la ricavavano dalla selce

I primi maestri di questa professione s'incominciano a vedere nel XVI secolo e nel veronese fu a Cerro che i bati-assalini conobbero maggior fortuna, in particolare nell'800.

Oggi siamo abituati a premere un bottone per accendere una luce. E per avere il fuoco, basta un po' di gas e una scintilla controllata. Niente di più facile.

Secoli fa, però, non era così semplice e l'innovazione degli "assalini" (cioè gli acciarini o accendini) era straordinaria. E per avere gli accendini c'era bisogno della pietra focaia, quel particolare materiale utile per creare le scintille e accendere un fuoco. Ecco dunque che spuntarono i bati-assalini, i lavoratori che trasformavano la selce in pietra focaia.

Altro nome del bati-assalini nel veronese era folandier, cioè colui che lavora la folenda, cioè la selce.

A Cerro, questo particolare lavoro si strutturò grazie ad un'azienda, la Ditta Salvetti, che si dice fornisse accendini a tutta la provincia di Verona e anche oltre. D'altronde, la materia prima la potevano ricavare molto vicino. Tantissima selce infatti fu estratta nella zona della contrada Busa.

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