"Anche a Verona aumenta il disagio": proposta di elezioni nazionali anticipate nell'autunno del 2015
PREMESSA
Questi scritti sono rivolti a quella Italia che non vota più. Nauseata dalla stagnante politica di sempre. Anche ora. Cambiano i solisti ma il coro e il copione è sempre lo stesso come nelle opere liriche all' Arena di Verona. Aumenta tra la gente l'intolleranza, il dialogo sociale è sempre più spigoloso (urtante per un non niente), aumenta il disagio economico per molti (sempre più poveri e condizionati).
Questi scritti sono rivolti a questa Italia disgustata perché si rimbocchi le maniche ed incominci a reagire, proponendo, mettendoci la faccia (cioè in prima persona) e facendo. Incominciando a lavorare per costruire una Italia nuova. Facendolo nel Parlamento Italiano a Roma.
LA PROPOSTA E' DI NUOVE ELEZIONI POLITICHE PER L' AUTUNNO DEL 2015.
Di seguito un mio piccolo VADEMECUM (guida) su come costruire una Italia con gente che l'amministra con contenuti diversi dal solito copione già visto (1.a e 2.a Repubblica). Ed il nuovo corso politico che si ripresenta è nuovamente con le stesse modalità di prima: far finta di fare per non cambiare niente. O cambiando solo quello che è totalmente scontato. Che non si può più continuare ad avere (poche comunque le proposte), come ad esempio le due camere (troppi, intasano). Vedi il senato ridimensionato e con competenze ridotte e cambiate. E sì. I decenni passano. Cambia la società a 360°. Bisogna almeno un po' adeguarsi se no oltre che obsoleteità è un non senso.
VADEMECUM
Questa è una piccola giuda, un suggerimento su come attuare una Italia nuova.
Non è proprio un manuale. Sono solo alcuni suggerimenti su come fare per realizzare delle proposte nuove (chessò più o meno 4-5 partiti o movimenti nuovi (vedi su google la diversità tra le due parole)).
Prima di farlo dò dei concetti nella definizione di alcuni termini che userò qualche volta nel seguito di questi scritti.
GLOSSARIO
FEDERAZIONE. Forma di associazione costituita da più enti simili tra di loro non necessariamente uguali. Che da delle linee giuda generali di comportamento e regole da rispettare a tutti gli enti ad essa appartenenti (enti tesserati).
ASSOCIAZIONE. Gruppo di persone che si uniscono tra di loro con una tessera di appartenenza e che rispettano delle regole di comportamento contenute nello "statuto" dell'associazione.
ENTE. Associazione più piccola con un suo statuto (regole di come stare insieme).
CONFEDERAZIONE. Unione di più federazioni sotto una unica regia.
Per cercare di rendere più facilmente comprensibili le parole definite forse ci sono delle piccole approssimazioni sul completo e rigoroso significato dei termini.
Vediamo ora alcuni esempi di federazioni.
USA. (Unite State of America). Federazione di più stati. Un governo centrale che coordina 50 e più stati ognuno con uno statuto (costituzione) diverso tra loro.
FIP. (Federazione italiana Pallacanestro). Federazione di più società di basket (come quelle di serie A1, A2, B, C,…..).
FIGC. (Federazione Italiana Gioco Calcio). Unione sotto una unica regia di più società (le varie squadre di calcio) come quelle di serie A, B, C, D, .…).
ECCETERA. ECCETERA.
IMPRENDITORE. Persona che esercita proffessionalmente una attività economica organizzata ai fini della produzione ed allo scambio di beni (oggetti) e/o servizi (aiuti).
LAVORATORE DIPENDENTE. Non ha esperienza di gestione dell'impresa ma può farsela parallelamente con un seconda attività magari solo di poche ore alla settimana (chessò una 10-ina) e magari solo con una partita IVA. Sia nel piccolo (attività artigianale, società (srl, snc,….)) sia nel grande (consorzio, azienda, industria (S.p.A.),…). Esempi: restauratore, autista, barista, riparatore di elettrodomestici, esperto di computer; grossista, torrefattore di caffè, produttore di arredi per la casa.
Insomma anche da lavoratore dipendente uno può volendo fare anche l'imprenditore. Se gli va.
Insomma nessuno sarà escluso a priori dalla partecipazione attiva alle nuove proposte politiche di cui ho detto all'inizio. Dalla formazione della nuova Italia quella degli scontenti e dei delusi che oramai non vota più. Sta a voi decidere se essere attori attivi dei cambiamenti, collaboratori, divulgatori delle idee del nuovo corso, o votanti passivi e informati, o solo degli elettori disorientati che scelgono il nuovo.
Fatte queste premesse passo ora a dare le linee guida del vademecum (guida d'uso) per fare una Italia nuova. Diversa. Fuori dall'abituale schema ordinario, scontato, obsoleto che non vi soddisfa, che vi lascia l'amaro in bocca, che non vi va ed elude le vostre aspettative anche solo di vita.
Lo farò dando degli spunti. Solo dei suggerimenti. Senza approffondirli. E non tanti. Solo quelli necessari a rimboccarvi le maniche ed incominciare a mettervi in moto. Il resto dovete farlo voi. Questo è anche il modo migliore per trovare lettori motivati che poi faranno veramente (davvero gente interessata) e non soltanto degli annoiati lettori di tutto, di qualsiasi cosa.
INIZIO
Incomincio col dire che ci sono tantissime liste civiche in Italia non legate ai partiti tradizionali nazionali (es Pdl, Pd, Udc, Movimento 5 stelle,…). Ogni regione ha la sue liste civiche. Ogni città ha le sue. Addirittura ogni comune ha le sue. In Italia a memoria mentre scrivo ci sono 21 regioni, circa 100 città di provincia, circa 7.500 comuni. Pensate a quante sono le liste. Con nuovi contenuti politici (idee da realizzare) diversi ad esempio a secondo del territorio geografico che rappresentano (regione, città, paese).
Quindi le liste civiche sono una fucina di idee, spesso nuove. Ma anche un posto dove ci sono tanti nomi scritti di persone che hanno voglia di impegnarsi in politica. In modo diverso dal tradizionale. Sta a voi capire se sono dei riciclati che girano quà e là o se invece sono persone veramente e genuinamente alla ricerca di nuove soluzioni senza storie di formazione politica precedente alle spalle dalla quale è quasi impossibile togliersi dopo averla propagandata per anni. Ti resta dentro il solito modo di vedere e trattare i problemi.
Le liste sono tantissime. Ecco come muoversi. Sfogliate le liste civiche della vostra città capoluogo di provincia e tra esse sceglietene 4-5 diverse. Le più meritevoli, per nuove e gradite proposte. Potete anche inventarne una nuova voi visionando le altre 4-5 perché magari su certe cose o su molte non siete d'accordo e preferite aggiunte o varianti diverse . Contattate gli uomini e donne iscritte. Valutate se sono riciclati o meno. Se sono veramente nuovi senza esperienze di partito precedente (quelli della 1.a e 2.a repubblica) anche per essere stati anche solo tesserati mettetevi in contatto con loro e incominciate un dialogo per stabilire fino a dove si può arrivare. Se non soddisfatti cercatene altri. Non tutte le persone iscritte nelle liste sono disposti ad andare avanti reimpegnandosi dopo la delusione di non essere stati eletti (vedi ad esempio me). Allora cercatene altri.
Poi fate una federazione di liste civiche per ognuno dei 4-5 partiti nazionali nuovi per la prossima scena politica italiana che volete proporre. La federazione può essere fatta unendo le 21 liste civiche di ogni regione (simili tra loro) e che possono diramarsi con sezioni fino ad alcuni comuni minori. Ma per ora le 21 sezioni regionali bastano ed avanzano. Smussate le liste secondo le direttive della federazione a cui appartengono in modo che abbiano un programma politico comune (chessò con 10 - 20 proposte di idee nuove sviluppate sommariamente (perché sono urgenti o meritevoli di priorità su altre). Fatelo anche a livello di gestione del potere della cosa pubblica, interessandovi dei vari ministeri (nei quali lavorano 4 milioni di statali) che forse sono meno di una ventina. Anche lì proponete. Infine sono possibili delle varianti tra le liste di una stessa federazione. Nel senso che alle liste locali resteranno delle personalizzazioni, chesso' qualche asterisco, qualche postilla per adeguamento al territorio geografico a cui appartengono. Alle volte delle aggiunte fuori testo.
Non serve vi interessiate di tutto. Come detto bastano anche 10 - 20 punti principali (meritevoli di priorità per urgenza o perché basilari per il gruppo). Ognuno dei 4-5 gruppi di liste federate (ognuno dei 4-5 partiti nuovi) avrà i suoi 10 - 20 punti o anche di più, non necessariamente tutti diversi da quelli delle altre liste. Però se i punti sono tutti uguali per tutti i 4-5 partiti gli stessi diventano una cosa identica. Allora non ha senso separarli anche se hanno nomi diversi perché proponendo le stesse cose il tutto diventa un partito unico, grande grande, e resta da solo senza più alternative (ne di priorità ne di urgenze). Mastodontico.
Infine se venite eletti poi vi interesserete di tutti i settori e dei problemi che l'amministrazione statale ha. Completando così il vostro ruolo di amministratori pubblici eletti dal popolo per gestire l'azienda dello Stato (appunto i 4 milioni di lavoratori che la compongono).
Ora per fare un analogia con lo sport e per riposare un momento e fare così qualche esempio concreto e di immediata e totale comprensione si può dire che le liste civiche politiche federate possono essere come il basket, la pallavolo, il calcio,… (sport di squadra), il nuoto, l'atletica, l'ippica,… (sport individuali).
Questo tanto per usare delle similitudini con esempi sportivi di federazioni con modello simile a quello politico che sto proponendo.
Come vedete ogni sport è assai diverso dagli altri. Così devono essere più o meno i 4-5 partiti o movimenti nazionali (vedi differenza tra una parola e l'altra). Non tutti uguali. Forse simili.
Infine i partiti più votati saranno quelli che avranno il maggior gradimento dell'elettorato e che guideranno il paese perché in democrazia comanda la maggioranza. Il governo del paese lo si fa riunendosi e votando in Parlamento (votando le proposte di cambiar le cose e come fare quelle nuove (con le leggi)) con tutti quelli che sono stati eletti, opposizione compresa. Ed è meglio che ogni rappresentante voti con il suo voto unico e che questo conti solo come tale, cioè 1 (uno). Se il 51 % vota "si" la proposta fatta passa e la legge viene approvata.
PARENTESI APERTA SULLO SPORT. UN FUORI TEMA A CUI CI TENGO
Ora apro una parentesi sullo sport. Visto che ne ho appena parlato. Solo qualche accenno personale. Torno a dire personale. Io la vedo così e ci credo. Voi non so. Fatti vostri.
Comunque una lista civica (politica) non è un gioco come lo sport di squadra o individuale. Ora l'obbiettivo ed il compito di chi si impegna è amministrare lo Stato. Come la propria famiglia con entrate ed uscite. Fare quadrare i bilanci e decidere dove e come spendere. Proprio così. Solo che lo stato è impegnativo perché è una azienda con circa 4 milioni di persone che lavorano. E 60 milioni di utenti. Bisogna amministralo e non provare a farlo. Bisogna saperlo fare. Prepararsi un po' prima è necessario ed un anno di impegno in tal senso, anche da autodidatta, con un po' di tempo e soldi ad esso dedicati, per le persone predisposti, anche partendo da zero, può bastare.
Lo sport non è la vita. Neanche una scuola di vita. La vita sono altre cose con le infinite domande e bisogni di risposte che si hanno come: perché vivo, dove vado, l'infinito,…e quelle di tutti i giorni: cosa mangio, che studi faccio, che professione esercito, mi sposo, faccio figli, vado all'estero.
Lo sport è il contorno della società. Non è la pietanza della società. La pietanza è il lavoro cioè le iterazioni sociali tra le persone. Io do o faccio una cosa a te e tu dai o fai una cosa a me. Lo sport serve solo a rendere migliori le iterazioni sociali tra le persone. Non è le iterazioni sociali. Inoltre lo sport bisogna farlo perché funzioni. Non vederlo solamente. Se no non serve a migliorare nulla. Se ne parla solo. E parlare per parlare e meglio parlare di qualcosa di più utile come l'alimentazione, la geografia, la storia, la natura, il mare, i monti, eccetera, eccetera. E non solo asfisiaticamente di "balon". Tutti i giorni, tutti i mesi, tutti gli anni, anche quando si è in casa di riposo. Che pena.
La partita non è la vita. Non puoi vedere la vita come fosse una partita. Il perché te l'ho spiegato scrivendolo poco fa. Lo sport attivo (non quello visto, tanto meno visto in televisione) ti amplia e migliora la vita. Ma non è la vita. Come la amplia e la migliora? Te lo dico ora.
Parlo sia dello sport di squadra (partite) che di quello individuale (prestazioni). Sempre comunque di sport praticato e non osservato.
Ti aiuta solo a stare meglio psicologicamente (scarica le tensioni, espelle le tossine, e ti permette di conoscere i tuoi limiti (più di tanto non puoi e capisci gli altri)). Ti aiuta a stare meglio fisicamente (scarica le tensioni, le tossine, e ti consente una struttura fisica migliore aumentando la tua possibilità di mobilità).
Perciò è solo un aiuto a stare meglio. Ad essere migliori dal punto di vista psicofisico. A farti vivere meglio. Ma non è la vita. O una scuola di vita. E molto più riduttivo di ciò. E quello solo visto dopo un po' (chessò dopo qualche decina di volte) non serve a niente. Comunque ad ognuno le sue stagioni.
Ho pena a vedere che in casa di riposo vedono ancora le partite in televisione. O nei bar a vedere la gente seduta o in piedi che urla perché nello schermo una palla è entrata in rete. E per una ora e mezza in silenzio con sguardi sbarrati incollati al monitor aspettano solo quel momento. Ma che ti cambia? Per giorni, mesi, anni, ed ancora in casa di riposo a fare la stessa cosa. Per non parlare dei circuiti automobilistici. Una pena ancora maggiore a vedere la gente li seduta a sentire i rumori, aspettando che?. L'arrivo? E allora guarda la televisione solo qualche minuto prima che finisca la gara. Così sai chi ha vinto.
Lo sport attivo non è la pietanza della società. Quella è il lavoro (le iterazioni tra la gente che la compone). E' li che deve stare la tua attenzione. Nella pietanza non nel contorno. E' il lavoro che migliora le tue condizioni di vita. Sia economiche che sociali che interpretative quindi anche quelle psicofisiche in senso lato. Lo sport attivo è un aiuto ad ottenere tutto questo migliorando la tua condizione facendoti stare meglio di fisico (prestanza) che di mente (lucidità). Quello visto non serve a nulla. Solo a parlare. Ma come detto è meglio parlare di altre cose che di queste (solo di calcio ci sono almeno 5-6 pagine dedicate ad esso tutti i giorni dai quotidiani di tutte le città d'Italia). Lo trovo esagerato.
FINE DELLA PARENTESI
Ritorno ora alle federazioni di liste civiche. Dei più o meno 4-5 partiti nuovi.
Meglio scegliere le liste civiche nelle città di provincia. Quelle presentate per le amministrative regionali risentono dell'influenza dei partiti storici della 1.a e della 2.a Repubblica come Pdl, Pd, Udc, Movimento 5 stelle,… . E magari i nomi dei capigruppo sono quelli che militavano nei partiti citati oppure ne avevano e/o hanno la tessera. Per cui la formazione politica è sempre quella precedente e di nuovo non ci sarà poco o nulla. Così anche per altri nomi di persone mescolati su varie liste civiche con denominazioni nuove ma con pensieri vecchi (per la precedente formazione politica di queste persone).
Quindi assolutamente alle nuove federazioni di liste civiche non devono partecipare gente che ha militato nei partiti della 1.a e della 2.a Repubblica. Ne in quelli attualmente in corso. O che abbiano anche solo la tessera di iscrizione al partito oppure che l'abbiano avuta a suo tempo. Si capisce il perché del no! E' necessaria l'esclusione totale dalla vita del gruppo a queste persone (Se no tutto si ripete e non cambia niente; c'è gente che si iscrive in giro con il solo scopo di rovinare tutto agli altri, alle volte solo per divertimento, alle volte per impedire alternative valide a partiti diversi dal loro dalle loro idee, e/o per imporre con la loro presenza anche lì il vecchio corso politico (vedi ad esempio i radicali da per tutto da quando sono nati, prima sx, poi dx e poi ancora sx, l'importante è esserci, non dove si è).
Quindi nelle liste è ammessa solo gente nuova senza tessere di partito od orientamenti politici già preesistenti. Se vecchie sono le loro tendenze vadano nelle liste dove già ci sono queste tendenze programmatiche del vecchio corso politico.
Invece ora solo gente nuova di quel circa 50% di italiani che non vota più. Questa Italia disgustata deve mettersi in gioco. Impegnarsi. Costi quel che costi. Non basta essere disgustati. Bisogna reagire. Bisogna fare.
E' ovvio che alle new entry (cioè ai nuovi entrati in politica) spesso manca esperienza politica (di amministratori) come si fa da eletti in Comuni, Provincie, Regioni e Stato (Parlamento). L'esperienza ci vuole! Non si può imparare sul posto. Allora mancando di questa esperienza non si può fare? Non demordete. Basta avere una esperienza simile che aiuti. Ed ecco come fare.
Lo stato è una azienda con 4 milioni circa di lavoratori (anche tanti laureati) distribuiti nei vari ministeri ed enti. Sanità (medici,….). Interni (polizia,…). Difesa (esercito, marina, aviazione,…). Istruzione (insegnanti,…). Esteri (consolati, ambasciate,..). Eccetera.. Allora chi meglio di un imprenditore può amministrare una azienda? E' il suo mestiere! Chi meglio di uno che ha una azienda (anche da solo (es piccolo artigianato) o con altre persone (ad esempio le maxi industrie come Fiat, Pirelli, Barilla,…) può amministrare con esperienza l'azienda stato?!. Sia che sia un imprenditore pubblico (es direttore) che privato (proprietario, direttore). Sia che sia da solo (unifamiliare idraulico, elettricista, falegname, agricoltore, affittacamere, barista,…) che assieme ad altri con aziende grandi (come quelle citate poco fa, o ancora Telecom, Ferrero, Scottex, Bayer,..).
Ricordo che l'imprenditore è una persona che esercita proffessionalmente una attività economica organizzata ai fini della produzione e dello scambio di beni (oggetti) e servizi (aiuti).
Allora uno che lavora da dipendente come fa se non ha esperienza politica ne quella da imprenditore come fa a farlo? Facile. Fa l'imprenditore a part time. Si crea una attività collaterale. Ad esempio apre partita IVA, lavora, chessò, 10 ore alla settimana oltre il lavoro da dipendente ed esercita così la professione da imprenditore come secondo lavoro. Diventando un imprenditore. Ad esempio riparatore di elettrodomestici, riparatore di computer, tecnico del softwere, titolare di internet point, restauratore, commerciante (negozio, bar,..), agricoltore (stalla, campi,..), autisti di corriere, eccetera, eccetera. Tutti autonomi, almeno part time, almeno con partita IVA.
Insomma tutti possono fare l'imprenditore. E quindi tutti possono impegnarsi in politica anche avendo una esperienza similare nel caso manchi quella specifica sul campo da amministratore politico. Per cui privi di esperienza politica ma aventi una esperienza simile di amministratore, appunto quella da imprenditore.
Ora. Punto dolente. Non basta essere un imprenditore. Bisogna conoscere cosa si va a fare a Roma. Se si parte da zero, piano piano, bisogna diventare padroni della materia (almeno sapere come funziona un Comune (sindaco, giunta, consiglio, i vari uffici e compiti e lo statuto). Poi stesa infarinatura con la Provincia, la Regione e se possibile di un Aula del Parlamento (se no ascoltando in radio le dirette degli interventi degli onorevoli) seguendo almeno di persona un paio di sedute per ogni istituzione citata. Meglio è prepararle prima leggendo i punti dell'ordine del giorno dei consigli per poterli poi apprezzare e capire. Magari ripetendo la cosa due o tre volte durante un anno. Poi leggendo, piano piano, i quotidiani locali, ed i portali dei vari enti citati. Giorno dopo giorno si migliora. Ed è provabile che partendo anche da zero dopo un anno uno si senta pronto ad incominciare a fare di persona.
Quindi un po' di tempo e soldi dovete spenderli in questa direzione. Poi se vi piace, se vi sentite pronti, se vi va, incominciate la fase attiva della vita politica con le attività che necessitano essere fatte per la federazione di liste civiche associate.
Comunque meglio sarebbe da amministratore avere tantissimi rimborsi spesa fatturati e poco stipendio in modo da essere concentrati sul lavoro e non pensare a distrazioni varie che i tanti soldi ti portano a fare.
Bene è non fare più di due mandati da eletti in qualsiasi ente. Poi si torna al lavoro di sempre o in uno nuovo. Dipende da quello che c'è e da cosa volete voi. Voi sapete che io preferirei che uno nella vita facesse almeno 4 lavorii diversi e non uno solo, sempre quello con visione la carriera. E che in parlamento si vada a 50 anni almeno con esperienza di almeno 1 lavoro (da amministratore in proprio o da dipendente) e con esperienza di vita (con rapporti sociali ed umani sviluppati e con errori già fatti e superati e non ancora incubati e tutto questo grazie all'età).
La costituzione italiana è vecchia. Va rivista tra qualche anno. Meditando. Meditando. E pensando anche all'Europa.
Le elezioni possono essere indette nell'autunno 2015. Ne sente tanto la necessità questa Italia delusa che è tanta gente. Tutto ciò per quel 50% di Italia che non vota più, che ora non si lamenta più, ma che si rimbocca le maniche ed vuole incominciare a fare.
FINE
Tanti auguri a quel 50% circa che non vota più perché amareggiato e disorientato. Spero riusciate a fare 4-5 proposte di liste civiche federate (4-5 partiti nuovi nazionali: le vostre alternative). Perché questa vecchia politica venga cancellata nei contenuti e nelle persone che la gestiscono fino ad ora. Buon lavoro. Spero di esservi stato di aiuto.
Saluti da Pietro Cesarin