La cooperativa sociale Azalea promuove il convegno: "Il sociale che vogliamo: lavoro di cura, scenari presenti e futuri"
Quale impatto della pandemia sul mondo del lavoro nel settore sociale e sociosanitario? Come mai sempre meno persone scelgono le professioni di cura? E ancora, cosa spinge chi lavora da anni nel settore a dimettersi, e talvolta a cambiare completamente mestiere? Intorno a questi temi chiave si snoderà il convegno promosso e organizzato dalla cooperativa sociale Azalea “Il sociale che vogliamo: lavoro di cura, scenari presenti e futuri”, in calendario mercoledì 7 dicembre dalle 14.45 presso l’M15 Magazzini delle professioni in via Santa Teresa 2 a Verona (area ex Magazzini generali). L’appuntamento intende chiamare a raccolta i diversi protagonisti (gli operatori del settore, la cooperazione, le istituzioni...) per fare una fotografia attuale del mondo del lavoro delle professioni di cura e immaginare insieme potenziali scenari futuri, alla luce dei profondi cambiamenti in corso. L’evento rappresenta la tappa conclusiva del percorso fitto di iniziative proposte dalla cooperativa durante tutto il 2022, anno che segna i suoi tre decenni di attività negli ambiti delle cure primarie, dell’educazione e la cultura, dell’inclusione, del turismo sociale. Si evidenzia di frequente, anche nei media, la carenza d’infermieri e medici nella sanità pubblica. Si parla troppo poco, invece, della pesante carenza di operatori nel privato sociale, che è di fatto un attore strategico per il welfare del Paese. Grandi dimissioni, il burn out post pandemico, la carenza di personale, la disaffezione,… sono alcune delle problematiche dalle quali ormai da tempo è afflitto il comparto.
Un comparto che notoriamente vede professioni impegnative e faticose, da un punto di vista fisico come pure psicologico, e significa residenze sanitarie assistenziali per anziani (rsa), centri residenziali e diurni per persone con disabilità, assistenza domiciliare, asili nido e scuole materne… Si tratta spesso di servizi di cura e assistenza essenziali per tanti cittadini e di notevole supporto per le loro famiglie, servizi per la cui stessa sopravvivenza è urgente e necessario capire l’origine delle criticità emergenti e immaginare insieme le soluzioni possibili. Il convegno, a ingresso libero, aprirà alle 15 con i saluti istituzionali di Luisa Ceni, assessora alle Politiche sociali e abitative del Comune di Verona, e Adriano Rizzi, presidente di Legacoop Veneto. Poi l’intervento della presidente di Azalea Linda Croce, dal titolo “Il lavoro che cambia”, disegnerà proprio attraverso l'esperienza della cooperativa lo scenario di stravolgimenti in atto a livello lavorativo nel comparto sociosanitario, partendo da alcune testimonianze video interne e dalle interviste delle principali sigle sindacali veronesi. A Francesco Brunori, futurista e responsabile della formazione dello studio Skopìa, invece, il compito di presentare con il contributo "Lavorare con il futuro” i possibili scenari che verranno. A seguire una tavola rotonda a più voci, coordinata da Matteo Scolari, direttore di Verona Network, amplierà la riflessione sulle numerose sfaccettature delle professioni di cura a partire dai diversi ambiti lavorativi in cui si svolgono ed evolvono, dalla cooperazione al privato sociale fino al pubblico, approfondendo il tema del benessere e della salute dei lavoratori.
Interverranno: Mattia Granata, presidente del Centro studi nazionale di Legacoop, Valentina Sartori, direttrice dell’Area Innovazione e sviluppo e consigliera di amministrazione di Azalea, Raffaele Grottola, direttore dei Servizi sociosanitari dell’Ulss 9 Scaligera, Alessia Appolonia, presidente di Pragmata Arkyreyma, realtà specializzata in consulenza lavorativa e misura della salute dei lavoratori e delle lavoratrici. Il pomeriggio continuerà con il monologo "Adelaide Ristori 200: la mirabile costruzione di me" di Giulia Cailotto, attrice e formatrice in teatro d'impresa. È la narrazione della vita dell'imprenditrice Ristori, di cui quest’anno si ricorda il bicentenario della nascita, che ha trasformato la propria vocazione artistica in una vera e propria azienda, rivoluzionando molti dei paradigmi di genere dell’epoca. Dopo di lei, Ludmila Bazzoni, responsabile dell’Area Progettazione e ricerca e consigliera di amministrazione di Azalea, ed Elisa Coco, socia fondatrice dell’agenzia di comunicazione Comunicattive-Comunicazione di un certo genere, racconteranno la campagna di Azalea “Occhio al luogo comune” e le altre iniziative sulla parità di genere intraprese dalla cooperativa. Le conclusioni del convegno sono affidate a Eleonora Vanni, presidente di Legacoopsociali.
Per ulteriori informazioni e programma completo https://azalea.coop/30azalea/convegno-il-sociale-che-vogliamo/. Una delle più significative del Veronese, la cooperativa sociale Azalea di Pescantina è attiva da trent’anni sul territorio con servizi sociosanitari e progetti “speciali” nelle “filiere” delle cure primarie, educazione e cultura, inclusione, turismo sociale, con numeri significativi: 430 lavoratori e lavoratrici (di questi oltre 390 sono soci), di cui l’80 per cento composto da donne, di età media appena sopra i 40 anni, circa 12 milioni di fatturato maturato nello scorso anno (2021), oltre 9mila persone beneficiarie dei servizi (erogati anche in aiuto alle loro famiglie e alle comunità di riferimento), infine più di 80 progetti oggi attivi.