Peggiora l'inquinamento a Verona, un cittadino: «Ostaggio dello smog»
Allerta smog in arrivo anche a Verona. Dopo le festività natalizie, in molti territori del Veneto, il livello d'allarme per l'inquinamento dell'aria era salito dal più basso (livello verde) a quello intermedio (livello arancione), rendendo ancora più stringenti le limitazioni al traffico delle auto. Nel capoluogo scaligero, questo innalzamento non era avvenuto, perché le centraline di Arpav, che quotidianamente misurano la qualità dell'aria veronese, avevano fatto registrare valori entro la norma per tre giorni consecutivi. La situazione, però, è peggiorata e da martedì prossimo, 14 gennaio, il livello di allerta potrebbe diventare arancione anche a Verona e questo significherà che alle misure antismog già in vigore in città se ne aggiungeranno temporaneamente di nuove, come il blocco della circolazione per i diesel Euro 4.
Nel frattempo, un cittadino veronese residente in zona Santa Croce, continua il suo monitoraggio personale della qualità dell'aria. L'estate scorsa, questo cittadino ha acquistato un rilevatore di smog. E dopo una prima segnalazione, è tornato a riportarci l'andamento da lui registrato in questi ultimi giorni.
Le polveri sottili pm 2,5, le più micidiali, hanno toccato il picco di ben 193 nanogrammi per metrocubo di aria e ho notato che i valori raddoppiano alla sera e specie con temperature più basse - scrive il cittadino che vive in Santa Croce - Di giorno, l'aria odora di legna bruciata, presumo perché in molte case le persone si riscaldano con stufe a pellet o a legna. In questi giorni, io e mia moglie dopo breve esposizione esterna iniziamo ad avere problemi al naso e alla gola, per questo ci siamo ridotti a vivere il più possibile in casa.