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La comunità cinese di Verona fa un appello: "italiani, indossate le mascherine"

La nostra giornalista Selene Vicenzi, ha parlato con un ristoratore cinese e intervistato il presidente dell’associazione principale dei cinesi di Verona, Conglian Hu

Domenica pomeriggio, le strade della città sono deserte, le scuole chiuse, le messe vengono trasmesse in alcune comunità via streaming, le persone tengono le distanze, si percepisce la paura che spesso sfocia in sterili litigi alle casse di un supermercato. La gente teme persino di tossire, perché basta poco per assicurarsi un'occhiataccia.                             

Proprio in questo momento, che sta piegando la nostra comunità, ci siamo chiesti come stiano vivendo i ben 7.000 cinesi tra residenti e domiciliati a Verona. Abbiamo così  deciso di parlare con qualcuno di loro, abbiamo scritto ad uno dei  ristoranti di Sushi più famosi a Verona, per sentire come procede la situazione.

Come "vive"  un ristorante cinese ai tempi del coronavirus?

Il titolare, all'inizio un po' intimorito dal nostro messaggio sui social, alla fine ha deciso di parlarci, noi per rispetto non ne sveleremo l'identità, come da lui richiesto. Il ristoratore  nonostante la "crisi" del momento, e le raccomandazioni dei suoi parenti in Cina, ha deciso di tenere il suo ristorante aperto e ci ha spiegato le motivazioni:

" I miei nonni, che sono in Cina- racconta il ristoratore- mi consigliano di chiudere il ristorante, ma non posso! Non riuscirei a pagare tutte le spese, l'affitto e lo stipendio dei miei dipendenti. Ovviamente- continua il ragazzo-  sono preoccupato, perché se mi ammalo io, chi porta avanti l'attività? Io sono in Italia, con due fratelli piccoli, chi penserebbe a loro?"

È evidente la preoccupazione del ristoratore che ci racconta come molti suoi colleghi spaventati abbiano già chiuso le attività commerciali:

" Molti miei colleghi, hanno chiuso il ristorante, certi sono tornati in Cina, la paura più grande è quella di non essere curati negli ospedali italiani. Sappiamo di persone mandate in quarantena a casa propria. Siamo spaventati anche perché non tutti indossano la mascherina, io e i miei dipendenti la stiamo indossando anche al lavoro al ristorante, per proteggerci."

In Cina, ogni azienda ha dato il suo contributo:

" A Putian, come in altre città cinesi, aziende di scarpe, di macchine, qualsiasi azienda, hanno smesso di produrre, per fabbricare unicamente mascherine! Le aziende si sono unite ed aiutate, per emarginare l'emergenza!

In Cina ci sono regole più restrittive 

"I  miei parenti-spiega il ristoratore- mi hanno spiegato le varie regole nel mio Paese, molto più restrittive che in Italia! Per esempio, possono andare a fare spesa solo una volta a settimane e può recarsi unicamente un membro della famiglia. Ogni volta che si entra al supermercato o in altri luoghi pubblici, viene misurata la temperatura.”

ll ristoratore, ha iniziato a raccontarci le svariate "storie" che ogni giorno arrivano dalla Cina, dalla gente comune, ma ovviamente non essendo fondate su fonti completamente attendibili, ha deciso di metterci in contatto con il presidente dell’associazione principale dei cinesi di Verona, Conglian Hu, per darci una visione più chiara e certa della situazione.

Dopo una prima chiacchierata via "We Chat", l'applicazione di messaggistica più comune fra i cinesi, abbiamo avuto la possibilità di intervistare il Presidente dell'associazione, Conglian Hu, e di porgli qualche domanda: 

Quale comunicato vi ha mandato il Governo Cinese in questa situazione d'emergenza?

Il governo cinese ci manda istruzioni di comportamento, come fa il governo italiano, in particolare di stare a casa e lavarsi spesso le mani.

È vero che il governo cinese vi ha detto che in caso di massimo pericolo in Italia, farà in modo di riportarvi in Cina?

Il nostro governo potrebbe dare la disponibilità, la scelta di tornare o no è libera!

Come sta vivendo la comunità cinese in questo momento? Le attività ne stanno risentendo?

Davanti ad un virus sconosciuto tutti abbiamo paura! Per precauzione e per limitare la diffusione del contagio, la maggior parte dei cinesi ha scelto di chiudere temporaneamente le attività.

Che notizie avete dalla Cina?

In Cina la situazione sta migliorando, molte attività stanno ripartendo.

Quali rapporti avete con i vostri connazionali in questo momento?

 Quando è scoppiato il virus abbiamo mandato un contributo da qua, adesso la Cina sta aiutando l’Italia con materiali sanitari, mascherine ed altro.

Siete una comunità molto unita, tra di voi vi scambiate le segnalazioni via "WeChat", quali sono le raccomandazioni che vi date?

 Ci diciamo di stare a casa il più possibile, evitare i luoghi affollati e di fare attenzione alle norme comportamentali e igieniche!

Come presidente dell’associazione principale dei cinesi di Verona ti senti di lanciare qualche appello?

Si, un appello agli italiani: " Indossate le mascherine!"

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