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Venerdì, 29 Marzo 2024
Scuola

Tabagismo in Veneto, due adulti su dieci fumano e i giovani guardano alle sigarette elettroniche

«Sono dati in flessione ma questo non ci induce ad abbassare la guardia. La lotta contro il tabagismo è nella agenda della Regione del Veneto», ha detto l’assessore veneto alla Sanità Manuela Lanzarin

Sul fatto che fumare faccia male alla salute sono tutti d’accordo, anche i fumatori, ma il “vizio” esiste ancora anche in Veneto, dove due adulti su dieci fumano e sette adolescenti su cento hanno dichiarato di fumare. Si parte da qui, nella nostra regione, per una riflessione attiva su come abbassare ulteriormente questa quota, rivolgendosi principalmente ai giovani, in occasione della Giornata Mondiale Senza tabacco, celebrata il 31 maggio e accompagnata dallo slogan “Abbiamo bisogno di cibo, non di tabacco”.

«Sono dati in flessione – dice l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin - ma questo non ci induce ad abbassare la guardia. La lotta contro il tabagismo è nella agenda della Regione del Veneto, che con la campagna di comunicazione “Vivo Bene Veneto” sta promuovendo i corretti stili di vita. Tanto più che negli ultimi anni è cresciuto l’utilizzo di altri prodotti, come ad esempio le sigarette elettroniche, molto usate dalle donne e dai giovani nella convinzione che non rappresentino un rischio per la salute».

Il Veneto si fa promotore della salute coinvolgendo scuole e comunità. La Regione da molti anni è impegnata nella promozione di stili di vita sani per contrastare il consumo di tabacco, le errate abitudini alimentari, la scarsa attività fisica, il consumo rischioso e dannoso di alcol, principali fattori di rischio che determinano malattie cardiovascolari, tumori, malattie respiratorie croniche, diabete, problemi di salute mentale, disturbi muscolo scheletrici, principali cause di anni persi di vita e di disabilità.

«La buona notizia – riflette la Lanzarin - è che tutti questi fattori sono modificabili, la giornata sarà occasione importante per riflettere sull’importanza del prendersi cura di sé stessi, incominciando con piccoli gesti significativi, modificando alcuni comportamenti quotidiani. Tale processo è finalizzato a promuovere nei cittadini un loro coinvolgimento attivo, fin da piccoli, nell’ambito della salute, affinché ognuno possa imparare a diventare responsabile del proprio benessere con una ricaduta anche nel benessere dell’intera comunità. Per questo diventa importante l’ambito scolastico, in quanto contesto di vita che incrocia moltissimi bambini e ragazzi che diventeranno gli adulti di domani».

I numeri

Secondo i dati raccolti dal Sistema di Sorveglianza PASSI, nel 2022 meno di un quarto (22%) della popolazione veneta di età compresa tra i 18 e i 69 anni ha dichiarato di essere attualmente fumatore, dato simile al valore medio nazionale (24,5%, sorveglianza PASSI 2020-2021), con un’abitudine nei maschi maggiore rispetto alle donne (26% vs. 18%). Dal 2008 al 2014, la quota di fumatori nella Regione del Veneto ha mostrato una riduzione, per poi stabilizzarsi negli anni successivi. Nel 2022, in Veneto, nei 15enni la percentuale di ragazzi che dichiara di avere fumato negli ultimi 30 giorni è stata del 17% nei maschi e del 31% nelle femmine, un po’ più basso rispetto al dato nazionale per i ragazzi (20% maschi e 29% nelle femmine).
I 15enni che dichiarano invece di non aver mai fumato nella loro vita sono stati il 62%, in aumento rispetto al 2018 (55%). Infine, i ragazzi che dichiarano di fumare quotidianamente sono il 6,9% dei 15enni, in diminuzione rispetto agli anni precedenti (13,7% nel 2014, 8,6% nel 2018), ed il 7,9% nei 17enni. Nelle ultime 2 rilevazioni la percentuale risulta ridotta a valori inferiori all’1% la quota di 13enni che fumano quotidianamente.

I dati della Sorveglianza 0-2 anni, rilevano che nel 2022 il 3,5% delle mamme partecipanti alla sorveglianza in Veneto ha riferito di avere fumato in gravidanza, uno dei dati più bassi in Italia, quasi la metà del dato nazionale (6,4%), ma le donne tendono a riprendere a fumare allontanandosi dalla data del parto, in linea con il dato nazionale. Si osserva una minore frequenza di fumatori nella popolazione di 50-69 anni (18%), mentre le maggiori percentuali si osservano nella fascia di età più giovane di 18-24 anni (27,8%)

«Se guardiamo i dati vediamo come siano le ragazze a fumare di più, 22%; ragazzi: 16%. E sono sempre le ragazze a fare il primo tiro o svapo sia per fumo di sigaretta (femmine 33,8% vs. 22,3% maschi), che per sigaretta elettronica (41% vs. 37%) che per l’uso di prodotti al tabacco riscaldato (35,5% vs. 21,8%). Soltanto il 3% dei ragazzi fuma solo sigarette di tabacco, il 6% sigaretta elettronica e la maggioranza combinazioni tra i diversi tipi – continua l’assessore Lanzarin –. Ecco perché risulta fondamentale l’impegno in ambito scolastico, per sensibilizzare i più giovani nei confronti dei rischi che corrono per la propria salute. L’indagine ha purtroppo registrato inoltre una non sufficiente adesione al divieto di fumo nelle scuole, una forte esposizione dei ragazzi al fumo passivo, a casa o in auto, e una grande accessibilità a tutti i prodotti nonostante i divieti di vendita ai minori».
I giovani e anche i loro genitori, spiegano dalla Regione, spesso sarebbero ingannati pensando che le sigarette elettroniche nelle varie forme siano meno dannose alla salute e non pericolose. Iniziano a usarle pensandole innocue. Gli esperti però ci dicono che anche le sigarette elettroniche causano danni importanti alla salute, anche quelle senza tabacco, sia al fumatore, sia ad altri che all’ambiente. Mentre quelli che contengono la nicotina, oltre ad essere nocivi alla salute, portano ad una dipendenza precoce.

La Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria della Regione del Veneto si è fatta portavoce di un Protocollo d'intesa Scuola-Regione Salute in tutte le politiche, con l’obiettivo di condividere ed integrare tutti quegli interventi di promozione della salute e prevenzione del rischio che si rivolgono al mondo scolastico, identificando quali di questi siano delle pratiche raccomandate e quindi importanti da implementare. Successivamente il Protocollo d’intensa Veneto per la Salute ha rafforzato questa volontà di collaborare tra Scuola e Regione. Il Documento delle pratiche raccomandate a scuola che viene rinnovato ad ogni anno scolastico dà attuazione a questi protocolli. L’idea è di portare il messaggio alla popolazione di quanto importanti siano le scelte che ciascuno può prendere per stare bene con sé stessi, gli altri e l’ambiente in cui si vive.

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