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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute Borgo Trento / Piazzale Aristide Stefani

Sanità veneta d'eccellenza: in visita dall'Arabia Saudita all'ospedale veronese di Borgo Trento

Una delegazione guidata dal Viceministro della Salute Hamad Al Dhewalia ha visitato la struttura ospedaliera veronese, accompagnata dall'Ass. Coletto: "Sono rimasti impressionati"

All’Arabia Saudita piace la sanità veneta, al punto che oggi una delegazione ad alto livello del Governo saudita, guidata dal Viceministro della Salute Hamad Al Dhewalia e accompagnata dall’Assessore regionale alla Sanità Luca Coletto e dal DG dell’Azienda Ospedaliera di Verona Francesco Cobello, ha compiuto una visita conoscitiva alla struttura sanitaria di Borgo Trento, uno dei fiori all’occhiello del sistema ospedaliero regionale.

Dopo un incontro nel quale Coletto ha illustrato agli ospiti l’organizzazione e le peculiarità sia ospedaliere che territoriali della sanità veneta, Al Dhewalia e la sua delegazione sono stati accompagnati a visitare alcune strutture di punta dell’Ospedale, tra le quali il Polo Chirurgico Confortini, il Centro di Formazione per i Giovani Chirurghi, il Pronto Soccorso con l’accesso elicotteristico in emergenza, l’Ospedale della Donna e del Bambino.

Visita delegazione Arabia Saudita in ospedale a Borgo Trento

«Al Dhewalia e i suoi tecnici – ha riferito Coletto – sono rimasti molto impressionati dall’organizzazione complessiva, dalla qualità delle tecnologie e dal centro di formazione per i giovani chirurghi con i "manichini viventi", e hanno chiesto di approfondire gli aspetti della medicina territoriale, con un particolare interesse per le Medicine di Gruppo. Abbiamo anche ragionato di possibili collaborazioni e – ha rivelato Coletto – il Governo Arabo ci ha chiesto di mettergli a disposizione le tariffe delle nostre prestazioni sanitarie per confrontarle con quelle del resto d’Europa nell’ottica di un’apertura del mercato nel settore dell’offerta di salute».

«Quando parliamo di caratura internazionale della nostra sanità – ha concluso Coletto – non facciamo come l’oste che deve dire per forza che il suo vino è buono, ma ci riferiamo a una verità, dimostrata dal fatto che, per conoscerci, dal resto del mondo sono disposti a fare anche migliaia di chilometri, come nel caso degli ospiti arabi, che pure ci hanno raccomandato di farci conoscere di più, sorpresi dal livello di strutture e servizi che hanno visitato».

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