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La sclerosi multipla oggi: a Verona giornata di incontro medico-paziente con ospite la ministra Stefani

«La sclerosi multipla - spiega Massimiliano Calabrese, docente di Neurologia dell’università di Verona - è una malattia cronica che colpisce il sistema nervoso centrale, in particolare nelle nostre ragazze e nei nostri ragazzi». Il picco lo si ha tra i 20 e i 35 anni, con un rischio maggiore per la popolazione femminile

La sclerosi multipla è «una malattia cronica infiammatoria e di verosimile natura autoimmune». Colpisce spesso giovani adulti, con «un picco tra i 20 e i 35 anni» e «un rischio circa tre volte superiore nelle donne». In Italia, l’incidenza di questa malattia è ancora molto alta e, secondo i dati forniti dal “Barometro della sclerosi multipla e delle patologie correlate 2022”, le persone affette da sclerosi multipla e patologie correlate sono oltre 133mila.

Sono questi alcuni dei dati esposti in una nota dell'università di Verona che poi spiega: «In Veneto l’incidenza è di un caso su mille, dato in costante crescita negli ultimi 30 anni. Di questi, oltre 2.500 sono i pazienti che vengono accolti a Verona e seguiti nel Centro sclerosi multipla del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento dell’ateneo scaligero e nell’Azienda ospedaliera universitaria integrata. La città rappresenta, quindi, un polo di riferimento regionale e nazionale per la presa in carico dei pazienti, grazie anche alla qualità dell’attività di ricerca di base e clinica sulla patologia».

«La Sclerosi multipla - spiega Massimiliano Calabrese, docente di Neurologia dell’università di Verona - è una malattia cronica che colpisce il sistema nervoso centrale, in particolare nelle nostre ragazze e nei nostri ragazzi. Ancora non si può guarire, ma la medicina ha fatto passi da gigante e siamo dotati oggi di numerose terapie estremamente efficaci. La chiave del successo con questa malattia sta, secondo la nostra esperienza, nell’avviare un percorso farmacologico tempestivo e soprattutto nel personalizzarlo il più possibile, cucendolo sul paziente che si ha di fronte. Punto focale del percorso diagnostico deve pertanto essere il rapporto tra medico e malato: è necessario che lo specialista conosca a fondo il paziente ma anche che il paziente conosca a fondo la malattia in modo da aiutare il medico, fornendogli informazioni corrette e puntuali durante le varie occasioni di incontro e di confronto tra loro».

Per approfondire questo approccio alla malattia, venerdì 1 luglio, alle ore 10, nell’aula magna "De Sandre" dell'ospedale di Borgo Roma, è stato organizzato il convegno "La Sclerosi multipla oggi: giornata di incontro medico-paziente". L’evento è promosso da ricercatrici e ricercatori dell’università di Verona al lavoro nel Centro regionale ad alta specializzazione per la ricerca e la cura della sclerosi multipla, con il coordinamento scientifico di Calabrese. Alla giornata di studi, che sarà aperta dai saluti istituzionali del magnifico rettore, Pier Francesco Nocini, e vedrà l’intervento del ministro per la Disabilità, Erika Stefani, parteciperanno numerosi pazienti seguiti nel centro scaligero e accompagnati dai loro famigliari.

«Nel nostro centro, universitario e clinico, - aggiunge Calabrese, coordinatore scientifico del convegno - vengono condotti numerosi trial clinici sulle più innovative terapie oggi disponibili riguardati la sclerosi multipla, e viene svolta un’intensa attività di ricerca per identificare i fattori in grado di aiutare il medico nella personalizzazione della terapia in base alla gravità della malattia. Diversi di questi studi hanno portato, negli ultimi anni, alla pubblicazione di numerosi lavori sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali e alla vincita di numerosi riconoscimenti».

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