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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Caldo, mascherine e gel. Il consiglio del farmacista per tutelare la pelle

«Può però essere utile conoscere alcune semplici regole quotidiane per evitare l'insorgenza di questi spiacevoli inconvenienti», spiega Gianmarco Padovani, vicepresidente di Federfarma Verona

Il necessario uso di gel mani igienizzanti, saponi, mascherine con l’aggiunta del grande caldo ha portato inevitabilmente ad un aumento dei problemi cutanei come rossori, eruzioni acneiche, irritazioni e rush cutanei.

Il continuo lavaggio e l’utilizzo dei guanti, informa Federfarma Verona, porta ad un impoverimento del film idrolipidico cutaneo, con la possibile insorgenza di problematiche come secchezza, rossori, pruriti che possono sfociare nella cosiddetta "dermatite da contatto irritativa", una reazione della pelle dovuta al contatto con sostanze in grado di stimolare una risposta infiammatoria che porta alla formazione di vescicole pruriginose con siero che rompendosi possono provocare un'infezione cutanea. A seconda dei casi si possono utilizzare detergenti specifici, creme idratanti e ristrutturanti fino ad arrivare a prodotti simil cortisonici o nei casi più importanti, sia per le mani che per il viso, a farmaci prescritti dal medico.

L’utilizzo delle mascherine protettive può causare irritazioni cutanee o aggravare l'acne, in questo caso si parla di Maskne (mask + acne) ossia acne da mascherina (soprattutto in persone predisposte) che si presenta sottoforma di rossore, prurito, brufoletti bianchi nelle zone coperte dal dispositivo. Nei soggetti meno sensibili, invece, si possono verificare irritazioni, abrasioni di minima entità e rush cutanei. Queste problematiche sono innescate dall’attrito costante contro il viso (soprattutto guance e ponte nasale), dall’umidità derivante dal proprio respiro con relativa crescita di batteri nelle zone di costante contatto. In presenza di lesioni i germi possono penetrare negli strati più profondi della pelle aggravando il quadro sintomatologico soprattutto in pelli grasse o miste dove la limitata traspirazione aumenta la produzione di sebo (sviluppo di brufoli) e ostruzione di pori (punti neri).

«A fronte della forte richiesta di informazioni degli utenti della farmacia che lamentano problematiche cutanee la nostra prima risposta è che gli “effetti collaterali” causati da mascherine e lavaggi frequenti delle mani sono trascurabili rispetto ai benefici anticontagio. Può però essere utile conoscere alcune semplici regole quotidiane per evitare l'insorgenza di questi spiacevoli inconvenienti - spiega Gianmarco Padovani, vicepresidente di Federfarma Verona -. Innanzitutto è bene sostituire frequentemente (e mai riutilizzare più di una volta) la mascherina monouso. Le mascherine FFP2 e FFP3 invece non dovrebbero essere indossate troppo strette per evitare lesioni a causa dell'attrito e dell'elevato grado di umidità e sostituirle dopo un giorno di normale utilizzo. Se si sceglie, invece, la mascherina di tessuto è necessario ricordarsi di lavarla al termine di ogni giornata. È fondamentale, inoltre, lavare il viso con cura e con prodotti non aggressivi. Il passo successivo è l'applicazione del siero viso seguito dalla crema viso entrambi dalla texture leggera e a rapido assorbimento, meglio se privi o a bassa concentrazione di fragranze e ricca di sostanze nutrienti e idratanti, come acido ialuronico e ceramidi.

Al termine della giornata va rimosso il make-up (buone le acque micellari) per poi ripetere l'atto della detersione cui può seguire la vaporizzazione di acque termali dall'elevato potere rigenerante. È consigliata l'applicazione di una maschera viso (almeno una volta a settimana ricordando di scegliere bene tra quelle idratanti, purificanti ed emollienti) che porta all'eliminazione delle scorie metaboliche e delle lamelle cornee della pelle in fase di desquamazione».

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