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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Long Covid-19, sintomi anche su bambini e adolescenti. Anche UniVR partecipa allo studio

La ricerca, che ha visto il contributo dell'università di Verona, è stata pubblicata sulla rivista “Italian Journal of Pediatrics” e ha valutato su 8 regioni italiane più di 650 bambini che si sono ammalati di Covid tra ottobre 2020 e giugno 2021

Una sindrome clinica caratterizzata dalla presenza di alcuni dei sintomi legati all’infezione da Sars-CoV-2, che insorgono e persistono anche per settimane o mesi dopo la guarigione da Covid-19. Questo è il Long Covid-19 che, secondo un recente studio, colpisce anche bambini e adolescenti, nonostante una sintomatologia lieve o addirittura assente durante la malattia. Ad accertarlo è una ricerca condotta grazie alla collaborazione tra alcuni specialisti di pediatria: Giuseppe Verlato, docente di Statistica medica all’università di Verona, Gianfranco Trapani dell’Asl 1 di Imperia distretto di Sanremo, Enrico Bertino e Giulia Maiocco dell'università di Torino e Vassilios Fanos dell’ateneo di Cagliari.

La relazione scientifica, pubblicata sulla rivista “Italian Journal of Pediatrics”, ha valutato su 8 regioni italiane più di 650 bambini che si sono ammalati di Covid tra ottobre 2020 e giugno 2021: il 24% della popolazione pediatrica che ha superato la fase acuta del morbo con sintomi lievi o assenti soffre di disturbi correlati all'infezione da Sars-CoV-2 a distanza di almeno 2 mesi dalla guarigione, e fino a 9 mesi dalla stessa. Sembra, infatti, che aver sviluppato sintomi in fase acuta aumenti significativamente il rischio di Long Covid-19, portandolo dall'11,5% al 46,5%. I dati dello studio hanno anche dimostrato che avere malattie concomitanti come asma e rinite allergica non produce rischi aggiuntivi.

I risultati sembrano quindi confermare e consolidare il valore delle raccomandazioni espresse dalla Società italiana di pediatria, dalla Federazione italiana medici pediatri, e da altre società scientifiche pediatriche: bambini e adolescenti che hanno contratto il virus, anche se in modo lieve, devono essere monitorati dai genitori e, in caso di comparsa di sintomi, devono essere sempre visitati e valutati dal pediatra di famiglia. I sintomi più frequentemente lamentati dai piccoli pazienti sono stati: affaticamento (7%), problemi di natura neurologica - difficoltà di concentrazione, sensazione di annebbiamento e cefalea - (6,8%) e sintomi respiratori (6%).

Nella fascia di età maggiore i sintomi più tipici sono, invece, ansia, agitazione e disturbi del sonno e del comportamento. L'unico tipo di patologia Long Covid-19 che si riscontra più frequentemente nella prima infanzia è quella respiratoria, con l'11,4% di rischio nella fascia fino ai cinque anni contro il 3,8% dopo i sei. L'incidenza di Long Covid-19 raddoppia, poi, negli adolescenti passando dal 18,3% (0-5 anni) al 21,3% (6-10 anni), fino ad arrivare al 34,4% di rischio (11-16 anni).

«I risultati - dichiarano gli autori dello studio - confermano l'importanza della vaccinazione in età pediatrica come strumento di prevenzione, anche dall'insorgere della patologia da Long Covid-19. Dal momento che bambini e adolescenti superano l'infezione acuta da Sars-CoV-2 con una sintomatologia spesso lieve o addirittura assente, molti di loro non giungono all'attenzione del pediatra ed eventuali sintomi che si presentano a distanza dalla fase acuta possono non essere correttamente riconosciuti dai genitori né associati al Covid-19».

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