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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Artrite reumatoide, in Veneto ne soffrono 40 mila persone: a Verona una terapia innovativa

«Oggi all’AOUI di Verona abbiamo una nuova opzione terapeutica - spiega il prof. Maurizio Rossini - che ha dimostrato di migliorare in modo significativo i sintomi della malattia»

Secondo gli ultimi dati disponibili del Servizio Epidemiologico Regionale dell’Azienda Zero l’artrite reumatoide colpisce quasi 40.000 persone in Veneto e presenta una prevalenza del 7,9 per 1.000 abitanti, con un trend temporale in costante crescita dal 2014. Si caratterizza per una maggiore prevalenza nel sesso femminile e nella fascia d’età adulta e adulta-anziana. Le ULSS Polesana e Scaligera presentano tassi di prevalenza più elevati rispetto alla media regionale, probabilmente da attribuire anche al maggior inquinamento dell’aria, come osservato in una recente ricerca della Unità Operativa Complessa (UOC) di Reumatologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata (AOUI) di Verona pubblicata su una prestigiosa rivista scientifica internazionale.

Molti dei pazienti affetti da artrite reumatoide non raggiungono la remissione e continuano a soffrire per il dolore, l’affaticamento, la rigidità articolare mattutina e le riacutizzazioni di malattia. Ma grazie anche all’intensa attività di ricerca svolta dalla UOC di Reumatologia dell’AOUI di Verona una nuova speranza arriva da terapie innovative appena approvate e già disponibili. Fondamentale agire tempestivamente, come dichiara il prof. Maurizio Rossini, Professore Ordinario di Reumatologia, Università degli Studi di Verona e Direttore della UOC di Reumatologia dell’AOUI di Verona: «L’artrite reumatoide è una patologia infiammatoria cronica autoimmune che può essere fortemente disabilitante e che può compromettere in maniera importante la qualità della vita. Il suo bersaglio è costituito primariamente dalle articolazioni, che diventano gonfie, dolenti e, soprattutto al mattino, molto rigide con conseguenti difficoltà e limitazioni nei movimenti. Se non trattata per tempo, si verificano deformazioni articolari nell’80% dei casi».

Dopo l’approvazione dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), è ora disponibile anche in Veneto una terapia innovativa per l’artrite reumatoide che si somministra una volta al giorno per via orale. «Oggi all’AOUI di Verona abbiamo una nuova opzione terapeutica - spiega il prof. Maurizio Rossini - che ha dimostrato di migliorare in modo significativo i segni e i sintomi della malattia. Si tratta di una nuova terapia a base di upadacitinib, che si assume una volta al giorno per via orale con grandi risultati in termini di efficacia e sicurezza. L’elevata capacità di raggiungere la remissione clinica è uno degli elementi differenzianti di questa terapia, uno stato in cui i sintomi sono più gestibili e potrebbero non esercitare alcun impatto sulle attività quotidiane. Si tratta di un importante passo in avanti sia per i medici reumatologi che per i pazienti. La formulazione in compresse, peraltro, è ampiamente gradita dai pazienti».

Il Centro di eccellenza di Verona assicura visite in totale sicurezza e trattamenti efficaci: «In questo periodo, - conclude il prof. Rossini - complice il Covid, l’accesso alle strutture sanitarie è stato purtroppo limitato. Ricordiamo però che la diagnosi e il trattamento precoci sono fondamentali per intervenire tempestivamente sull’artrite reumatoide e che presso il nostro Centro è possibile eseguire tutti gli accertamenti in totale sicurezza».

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