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Con "Un battito di mani" gli alunni delle scuole elementari imparano le manovre salvavita

L'ultima tappa del progetto ha avuto luogo martedì nell'Istituto Comprensivo Fainelli-Gandhi. Finora sono state coinvolte 59 classi Quinte per un totale di 1150 bambini

Si è svolta martedì, alle scuole Fainelli-Gandhi, Istituto Comprensivo Chievo-Bassona, l’ultima data di questo anno scolastico del progetto "Un battito di Mani", che ha portato nelle scuole elementari veronesi le manovre salvavita.
Nata dalla collaborazione tra AOUI, Comune di Verona e Ufficio Scolastico Territoriale, l'iniziativa ha visto la partecipazione di 15 Istituti Comprensivi con 59 classi Quinte, per un totale di 1150 bambini. Questa prevede l’inserimento didattico dei fondamenti del Primo Soccorso ed è unica nel suo genere perché, dopo tre mesi, torna a verificare l’apprendimento degli studenti. I risultati sono incoraggianti perché l’82% di loro si ricordano esattamente cosa devono fare in una situazione di emergenza.

Per l'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, erano presenti alla giornata conclusica il direttore generale Callisto Marco Bravi, il medico chirurgo e referente IRC Simone Sebastiani e Luca Dal Corso, infermiere e ideatore dei progetti. Per la facoltà di Scienze Infermieristiche e Ostetriche dell’Università di Verona, il presidente Paolo Fabene, la coordinatrice studenti Eleonora Volpato e la tutor del corso di laurea Elena Anselmi. Infine per le scuole hanno partecipato il delegato del dirigente Ufficio Scolastico Provinciale Giuseppe Venturini, la dirigente scolastica Anna Maria Maiorano e l’insegnante Letizia Goni.

Da sinistra Venturini, Bravi, Sebastiani, Maiorano, Goni, Dal Corso, Anselmi, Volpato e Fabene-2

FINALITÀ DEL PROGETTO - "Un battito di mani" introduce nei curricula delle scuole Primarie veronesi l'insegnamento teorico-pratico delle manovre di rianimazione cardiopolmonare attraverso una combinazione pianificata dei programmi di scienze ed educazione civica.

NUMERI - Partito a settembre 2022 per l’anno scolastico 2022/2023, il progetto ha coinvolto 15 Istituti Comprensivi, 59 classi V, 1150 bambini. Ad oggi 450 studenti ri-testati. 30 studenti universitari (Infermieristica).

MODALITÀ DI SVOLGIMENTO - Lezione teorica secondo curricula ministeriale inerente all’apparato cardiovascolare più insegnamento teorico delle manovre di Basic Life Support (BLS), seguita da un'esercitazione pratica su manichino didattico e dai test di verifica delle conoscenze apprese al termine della mattinata formativa. Alla fine la consegna degli attestati di partecipazione, attraverso i quali divulgare a familiari e amici quanto appreso, e dop tre mesi re-test delle conoscenze teoriche e delle competenze pratiche, per evidenziare quanto un bambino ricorda delle procedure Basic Life Support.

L'attività, sottolineano dall'AOUI, si è rivelata di grande efficacia, specialmente in considerazione dell'entusiasmo espresso dai giovani partecipanti e dalle loro famiglie. La maggior parte degli insegnanti inoltre ha anche espresso la necessità di una formazione al BLS a loro riservata.
Gli istruttori di AOUI e gli studenti della facoltà di Infermieristica riportano feedback positivi sia dal punto di vista professionale sia da umano nel contato con i bambini. I re-test eseguiti fino a questo momento mettono in evidenza dati inequivocabili: oltre l’82% degli studenti ricorda esattamente la sequenza del BLS (agire in ambiente sicuro, saper valutare l'ACC tramite mancanza di coscienza, movimento tosse- respiro, saper allertare il Suem 118, saper iniziare RCP).

«Si comincia dai giovani perché certi messaggi restano per sempre - ha detto il dg Bravi -. Faccio sempre l’esempio della lirica, di cui sono appassionato, perché ho cominciato ad ascoltarla alle elementari. L’importante vantaggio per la salute pubblica è la riduzione della mortalità per arresti cardiaci grazie al grande numero di defibrillatori e a una maggiore sensibilità delle persone, grazie anche a questa formazione».

Simone Sebastiani ha aggiunto: «Le informazioni che i bambini apprendono qui a scuola restano come imprinting naturale, che poi loro diffondono a casa con i genitori. Si stima che ci sia una diffusione da una persona ad altre dieci».

Luca Dal Corso ha spiegato: «La legge del 2021 ha per la prima volta introdotto le manovre salvavita nella scuola. Quello che noi facciamo con gli insegnanti delle classi Quinte è di approfondire la lezione sul corpo umano, diamo loro delle informazioni pratiche e un approccio concreto che rende tutto più facile per la loro comprensione».

«Siamo particolarmente orgogliosi della passione e competenza dimostrate dai nostri studenti nel coadiuvare il dottor Luca Dal Corso nell’iniziativa - ha commentato Paolo Fabene -. All’infermiere moderno vengono infatti richieste anche competenze di divulgazione scientifica e di promozione della cura e della sicurezza dell’altro. I nostri studenti, che si distinguono per preparazione e competenze, rispondono sempre in maniera attiva ed entusiastica quando proponiamo attività di servizio alla collettività, come già successo nella campagna di vaccinazione durante l’emergenza COVID-19».

Giuseppe Venturini, ha poi sottolineato: «Questo corso ha un alto valore educativo e rientra nel concetto di cittadinanza attiva previsto dall’Agenda Onu 2030. I bambini imparano ad essere responsabili e questo li motiva molto».

«I ragazzi sono stati entusiasti dell’iniziativa, con questo corso acquisiscono i primi automatismi necessari per intervenire o essere di supporto in situazioni di possibile rischio. Il nostro istituto è in una zona in cui ci sono tante famiglie con i nonni, i bambini ora si sentono più sicuri e utili in caso di necessità. Anche i genitori sono stati contenti dell’iniziativa che ha una buona ricaduta formativa», ha concluso Anna Maria Maiorano.

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