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Zaia: "Tosi inopportuno", il sindaco: "Nessun rimpasto in Regione"

Il governatore continua a puntare il dito contro il primo cittadino scaligero e il suo progetto politico, mentre il segretario della Liga tende la mano bocciando la proposta di Galan

Continuano le liti interne per la Lega Nord, che dopo i risultati al di sotto di ogni aspettativa ottenuti in Veneto in queste elezioni sembra essere diventata una casa in fiamme. Già nei giorni scorsi il governatore regionale Luca Zaia aveva puntato il dito contro il sindaco di Verona, Flavio Tosi, accusandolo di aver "trasformato una ferita in una cancrena". Tosi ha replicato rapidamente, imputando il crollo dei consensi agli scandali della Lega milanese, ma la discussione non è ancora terminata.

INOPPORTUNO - Riprende la parola Zaia, che imputa il crollo della Lega in parte alla "tragedia immane di Bossi & Family", in parte anche agli errori del segretario veneto Tosi che è stato secondo lui "inopportuno" nel lanciare "a tre giorni dalle elezioni l'idea di un nuovo soggetto politico. E' un po' come nel marketing: se annunci che uscirà un detersivo che smacchia di più, cosa fai? Aspetti che arrivi quello nuovo". Peraltro si tratta "di un'idea nazionalista che confligge con il tema della Macroregione del Nord". Quanto a Bossi, per Zaia il suo più grande errore è stato "avere montagne di voti e non farli pesare. Tot cose in tot tempo, altrimenti tutti a casa: questo doveva dire. Invece... Tanti proclami, ma non è che risolvi tutto con una Pontida".

RAMOSCELLO D'ULIVO - Flavio Tosi, invece, sembra tendere una mano al governatore, assalito nei giorni scorsi dagli alleati del Pdl che, visti i risultati elettorali, chiederebbero un rimpasto degli assessorati in Regione. Per il sindaco dopo il risultato elettorale che in Veneto ha visto il Pdl sorpassare la Lega "non c'é ragione di pensare ad un rimpasto in Regione Veneto, o che Zaia non possa concludere il suo mandato". Il riferimento è alle considerazioni in tal senso fatte all'indomani del voto dall'ex presidente di Palazzo Balbi, Giancarlo Galan. "Galan - ha aggiunto - soffre ancora per aver dovuto cedere la sua posizione nel 2010 e appena può far valere questo suo sentimento. Questo è assolutamente normale e naturale. Ma non si è mai visto che dopo un equilibrio individuato dopo un'elezione si cambi quell'assetto". "Non si possono fare rimpasti di giunta - ha concluso Tosi - a causa di altre elezioni".

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