Zaia sui migranti di San Zeno di Montagna: "La situazione rasenta il grottesco"
Il presidente della Regione Veneto interviene sull'arrivo di nuovi profughi nel territorio: "In questo caso ad essere ghettizzati saranno i residenti, il cui numero sarà minore rispetto a quelli dei clandestini, come già accaduto a Conetta nel Veneziano"
“Non paghi di quanto sta accadendo a Treviso, con presunti profughi beccati a spacciare stupefacenti, nel nostro territorio si continuano a creare ghetti ad insaputa dei sindaci e in luoghi sensibili. L’ho detto e lo ripeto: a questa migrazione non si risponde ammassando decine o centinaia di immigrati nella prima struttura libera, tanto più senza concordare alcunchè con le autorità locali che nella maggior parte dei casi si ritrovano spiazzate o giustamente arrabbiate”.
E’ il commento del governatore Luca Zaia ai due nuovi casi di “ghettizzazione” dei richiedenti asilo, che si stanno verificando nelle ultime ore a Montagnana (Padova) e a Prada di San Zeno di Montagna.
“Quando ribadisco il mio no ai ghetti – conclude Zaia -, sottintendo anche il no ad una accoglienza diffusa e generalizzata di immigrati di cui non sappiamo nome, provenienza, storia ed intenzioni, e che per la massima parte sono clandestini senza diritto di asilo. Clandestini che, peraltro, sarà difficilissimo rimpatriare, perché diverranno fantasmi sul nostro territorio, senza lavoro ed integrabili solo nelle reti della criminalità. Il Governo si svegli e metta fine a questa invasione, intervenendo laddove i migranti partono ed identificando in loco coloro che hanno reale diritto a protezione umanitaria”.