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Zaia gela gli alleati, Lega pigliatutto in Regione

"Abbiamo preso pi voti, la mia Giunta rispetter le volont degli elettori"

La Giunta Regionale? Ce l’ho chiara in mente, e sarà equilibrata e rispettosa dei rappresentanti eletti sul territorio”. Parola del neo Governatore del Veneto Luca Zaia, che ha inaugurato oggi l’edizione numero 44 del Vinitaly.

Le parole dell’esponente del Carroccio fanno presagire che nella prossima Giunta prenderanno posto 6 assessori della Lega e 6 al Pdl. Con tanti saluti agli accordi preelettorali con gli alleati-avversari. Quindi lo scenario che si sta delineando manda a monte le aspettative dei pidiellini che, rinunciando alla presidenza della Regione erano riusciti a rimediare 7 poltrone e contro le 5 del Carroccio. Sempre nello stesso accordo, la vicepresidenza era stata promessa a Marino Zorzato, aspettativa che verrà con ogni probabilità rispettata. Zaia ha dunque messo le cose in chiaro, specificando che l’ultima parola spetta proprio a lui.

Ma non si è parlato solo di Giunta, ma anche di crisi, agricoltura e ovviamente di vino. Una ricetta per uscire dalla crisi Zaia ce l’ha: “Stringere rapporti internazionali, come quello di Hong Kong, e puntare soprattutto sulle specificità regionali. Si, perché il vino è un fatto economico, ma anche un biglietto da visita. È dunque impensabile portare il tasso alcolemico a zero. Chi beve due bicchieri non può essere considerato un ubriaco al volante, così si uccide il settore vitivinicolo. Anche gli ogm non sono la soluzione al problema: oggi gli onorevoli Fazio e Prestigiacomo hanno controfirmato la mia mozione per la soppressione degli ogm in Italia, perché l’agricoltura si difende con la valorizzazione delle biodiversità”.

“Anche allo scorso Vinitaly Zaia aveva fatto lo stesso discorso. Purtroppo fu la solita uscita propagandistica alla quale non sono seguite proposte concrete” dichiara il deputato Pd Giampaolo Fogliardi, rinnovando la propria disponibilità a lavorare in questo senso per aiutare il settore se ci saranno delle aperture del Governo. “Non mi piace la criminalizzazione del vino equiparato a una droga. Bisogna distinguere tra consumo ragionato (che penalizza molto i ristoranti) e voglia di sballo - afferma il deputato - perché rischiamo di danneggiare tutto il settore, dai produttori, alle cantine, sia sociali che private, ai tanti ristoranti e alberghi per colpa di una minoranza irresponsabile”.
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