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Zaia contro i rivoltosi pro-Trump di Washington. «Attacco alla democrazia»

Il presidente del Veneto non ha esitato a condannare i fatti accaduti negli Stati Uniti: «Noi amministratori abbiamo l'obbligo di indicare la via e non deve essere la via che porta al burrone»

«Per noi gli Stati Uniti sono la culla della democrazia e credo che questo sia un attacco alla democrazia perché non si accetta il risultato elettorale». Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia non ne ha parlato direttamente durante l'aggiornamento quotidiano sull'emergenza coronavirus, ma interpellato da un giornalista ha espresso un suo commento su quanto è avvenuto ieri, 6 gennaio, a Washington. Nel giorno in cui doveva essere ratificata la vittoria delle elezioni presidenziali di Joe Biden, migliaia di sostenitori del presidente sconfitto Donald Trump hanno invaso Capitol Hill, il quartiere della capitale statunitense in cui hanno sede le principali istituzioni democratiche della nazione a stelle e strisce. I manifestanti hanno interrotto le operazioni del Congresso degli Stati Uniti, invadendo il Campidoglio. E durante i disordini, almeno quattro persone avrebbero perso la vita.

Di fronte alle immagini e alle notizie provenienti da oltre oceano, Zaia non ha avuto alcuna esitazione nel condannare la degenerazione della protesta. «Il primo della classe non può permettersi di fare quello che farebbe l'ultimo, passa l'idea che tutto sia possibile, scene del genere le abbiamo viste l'ultima volta in Libia - ha dichiarato Zaia - Io sono vicino al popolo americano, credo che la democrazia debba avere il suo corso, è un fatto di rispetto. L'immagine degli Stati Uniti ne esce devastata e credo che Trump debba fare dichiarazioni che vadano in senso opposto a quello che è successo. Noi amministratori abbiamo l'obbligo di indicare la via e non deve essere la via che porta al burrone».

Di senso opposto le dichiarazioni del veronese Luca Castellini, dirigente nazionale di Forza Nuova. Tramite Twitter, Castellini ha prima condiviso le parole del leader di Forza Nuova Roberto Fiore, che ha definito quanto avvenuto a Washington «una rivoluzione popolare», incitando italiani ed europei a seguire l'esempio per «abbattere il potere malato, insano e criminale». Castellini ha poi usato parole sue per commentare i fatti americani. «Quando le catene schiacciano un popolo e quel popolo decide di passare dalle parole ai fatti, stai sicuro che le oligarchie al potere cianceranno di "assalto alla democrazia" - è il tweet di Castellini - Questo varrà anche per il nostro popolo, perché medesime sono le catene».

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