Inaugurazione finta, ma polemica vera. Ieri, 27 novembre, l'associazione Yanez ha tagliato il nastro del filobus, mezzo di trasporto che nonostante gli annunci al momento è solo sulla carta. Una manifestazione organizzata in Piazzale 25 Aprile, davanti alla stazione ferroviaria, luogo in cui si dovrebbero incrociare le due linee della filovia veronese.

«La città resta ferma, lasciando Verona e i suoi quartieri nel degrado e nell'abbandono», hanno dichiarato i partecipanti a "Telefono senza filobus", l'iniziativa che i giovani di Yanez hanno voluto per «sottolineare come siano più di dieci anni che la questione rimbalza da una promessa all'altra».

«Verona è immobile sotto molti aspetti, sicuramente anche nel campo del trasporto pubblico e della mobilità cittadina - ha affermato Jacopo Buffolo, tra i portavoce di un gruppo che conta circa 30 giovani tra i 20 e i 30 anni - Con la pandemia i trasporti dovevano essere implementati e invece le corse sono diminuite e i servizi restano inadeguati alle esigenze dei cittadini».
«Inevitabilmente la questione tocca anche i temi dell'ambiente e dell'inquinamento - ha aggiunto Sofia Modenese - Se il trasporto pubblico non è funzionale diventa inevitabile l'utilizzo dell'automobile per i cittadini, e la conseguenza è una Verona sempre più grigia e un traffico sempre più insostenibile».