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Voto regionale, si riparte dal via

Il nodo Tremonti potrebbe riaprire i giochi tra Lega e Galan verso Palazzo Balbi

Tutto fatto, tutto deciso. Anzi no. Altro che Luca Zaia e Flavio Tosi. Il destino della Regione Veneto, nonostante i proclami leghisti, è tornato in altissimo mare. Ora tutti chiedono tempo. Lo ha ripetuto chiaro e tondo il coordinatore nazionale del Pdl Ignazio La Russa. Che ha buttato sul tappeto anche una data precisa: “Il 5 novembre ci riuniremo, e sceglieremo una rosa di candidati per le Regioni”.

Ma non doveva essere tutto risolto entro la fine di ottobre? Evidentemente no. Perché nel frattempo si è messa in mezzo anche la grana Tremonti, a dividere ancora di più Lega e Pdl. E se lo stesso ministro, da sempre uomo-cerniera tra Lega e berlusconiani, diventasse “merce di scambio”? Come dire: dateci un vice-premier, e noi vi diamo un paio di regioni.

A questo punto, ogni ipotesi diventa probabile. Quel che è certo è che le certezze leghiste stanno traballando. E quelle di Giancarlo Galan, pure. Fino a ieri il governatore uscente non perdeva occasione per confermare la sua voglia di ricandidarsi ad ogni costo. Ora anche lui aggiunge qualche punto di domanda alle sue ambizioni: “Aspetto le decisioni del premier, dopo che mi saranno state comunicate mi prenderò una decina di giorni di riflessione per capire che cosa fare”. E' questa l’ultima uscita di Galan. Insomma, sembravano esserci due certezze sulla strada per le regionali 2010: la Lega che rivendica il Veneto a tutti i costi, e Galan che non vuole mollare la presa cascasse il mondo. Ora Tremonti sembra aver rimesso tutto in discussione. Tutto da rifare. Se poi adesso si mettono in mezzo anche i delusi del Pd, siamo a posto: e se Galan riuscisse a convincere Rutelli?

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