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L'accorato appello di Fantinati: "Villa Pullè non finisca in mano ai privati"

Dopo la firma del protocollo d'intesa tra INPS e Comune di Verona che ha finalmente sbloccato la situazione per quanto riguarda il recupero urbanistico di Villa Pullè al Chievo, è giunto l'appello dell'esponente M5S affinché mantenga la sua funzione pubblica

“Auspico che a Villa Pellegrini Marioni Pullè si facciano al più presto i lavori necessari affinchè mantenga la sua funzione pubblica e che non finisca in mano a privati – spiega l’On. Mattia Fantinati che ha depositato una interrogazione a risposta scritta al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali– la struttura neopalladiana sita al Chievo, di proprietà dell’Inps dal gennaio 1988 si trova da oltre mezzo secolo in un pietoso, colpevole e criminale stato di incuria e totale abbandono. Durante questo periodo la villa e le opere d’arte in essa contenute sono state oggetto di saccheggi e danneggiamenti insanabili".

Il compendio di Villa Pullè (di cui fa parte anche l’ex sanatorio, oggi Istituto Alberghiero Berti) fu ceduto il 1 aprile 1919 dai Miniscalchi-Erizzo al Consiglio ospitaliero di Verona per la cura della tubercolosi (TBC) e cessò la sua funzione quando la gestione delle cure fu trasferita all’INPS. "Da allora - spiega in una nota l'On. Fantinati - è iniziata un’assurda disputa fra il Comune di Verona e l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale perché ciascuno riteneva d’essere il proprietario dell’immobile e delle sue pertinenze. Tuttavia Villa Pullè rimane comunque patrimonio culturale della cittadinanza è non può essere considerato dall’INPS come patrimonio da dismettere, nell’ intento di colmare il disastroso stato finanziario delle casse dell’ente. Sono molteplici, infatti, gli aspetti che rendono la villa e il suo parco strategici: l’area verde della villa può consentire il passaggio di una pista ciclabile che connetterebbe quella esistente, presente sulla riva del Camuzzoni e quella che prosegue verso Bussolengo; evitando così un tratto molto pericoloso su via Berardi, proprio dalla piazza del Chievo sino alla doppia curva posta dopo via del Pinedo".

E proprio sul tema ambiente si concentra alla fine del suo intervento l'esponente grillino, ricordando come "la zona di verde intorno alla villa rappresenterebbe un’ottima occasione per ripristinare il rapporto tra aree cementificate e verde di cui la città è carente, dato il debito di area verde che la città deve riscuotere come contropartita ai 5 milioni di metri cubi di cemento previsti dal Piano degli Interventi. Per questo motivo ho chiesto al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali quali iniziative, di competenza, intende assumere per scongiurare il pericolo della privatizzazione e restituire alla Villa e alle sue pertinenze una funzione di pubblica utilità."

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