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"Sindaco Tosi, ci permetta di capire...", D'Arienzo incalza sul caso Report

Dopo l'archiviazione delle querele contro Report e Ranucci, si accumulano le richieste di spiegazioni al sindaco di Verona: a porre alcune domande questa volta è il deputato del Partito Democratico

Dopo la richiesta di spiegazioni arrivata dal capogruppo comunale del Pd Michele Bertucco, arriva ora quella del deputato dei democratici Vincenzo D'Arienzo, che interroga Flavio Tosi sui punti più scottanti dell'inchiesta trasmessa su Rai Tre da Report il 7 aprile 2014. Le azioni legali nei confronti del giornalista Sigfrido Ranucci presero il via già qualche ora prima della messa in onda della trasmissione, ma pochi giorni fa la sentenza del magistrato ha archiviato tutte e 9 le querele, con il sindaco di Verona che attende ora che venga formulata l'imputazione coatta per calunnia a suo carico. Ma ecco le parole di D'Arienzo:

Caro sindaco Tosi,
dopo l'archiviazione delle querele presentate da Lei e altri per, come ha scritto il Giudice nell'Ordinanza di archiviazione, "bloccare l'inchiesta" che sarebbe andata in onda nel corso della trasmissione di Report, ritengo doveroso che siano chiarite alcune vicende, già peraltro emerse come veritiere dalle indagini dei Carabinieri.
Mi permetta, quindi, alcune semplici domande:

Per quale ragione ha cenato in Calabria con persone rinviate a giudizio e/o condannate in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa?
È a conoscenza, come emerge dalla stampa, che in Calabria alcuni personaggi che la polizia giudiziaria ritiene collegabili con organizzazioni malavitose abbiano festeggiato la Sua rielezione a Sindaco di Verona nel 2012 in quanto "appoggiato da loro", ovvero da altri soggetti, anch'essi ritenuti collegabili a organizzazioni malavitose e residenti a Verona?
Può dire la ragione per la quale ha partecipato, in locali del Comune di Verona, ai festeggiamenti per l'elezione di un Suo assessore eletto con la Lista Tosi alla presenza di soggetti che avevano sostenuto quel candidato e che la polizia giudiziaria ritiene collegabili con organizzazioni malavitose?
Può rendere noti i colloqui intercorsi a cena tra Lei ed un imprenditore veronese, a casa di questi, indagato e arrestato nonché interdetto dalla Prefettura di Verona perché, in accordo con un capo di una cosca della ndrangheta calabrese, avrebbe avuto, secondo le ipotesi di indagine, il compito di occuparsi dell'affare concernente l'area ex Tiberghien a S. Michele?
Era a conoscenza degli stretti rapporti tra un Suo ex assessore, lo stesso dei festeggiamenti in Comune, e soggetti che la polizia giudiziaria ritiene collegabili con organizzazioni malavitose e che questi, come risulta dalle intercettazioni, avevano manifestato l'intenzione di occuparsi dell'illuminazione pubblica di Verona e di gestire un centro sportivo a S. Michele ed un asilo a S. Lucia?
Caro Sindaco Tosi, come capirà, se anche le domande possano sembrare insidiose, hanno il solo scopo di offrire a Lei la possibilità di chiarire ed ai veronesi quella di capire.

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