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La vicepresidente del Consiglio comunale Atitsogbe negli Usa per un focus sulla promozione dei diritti umani e civili

Un viaggio nelle buone pratiche e nella cultura dei diritti civili attraverso quattro città differenti: Washington, Buffalo, Kansas City e Jacksonville

La città di Verona è stata invitata negli Stati Uniti per un focus su esperienze e buone pratiche relativamente ai diritti umani e civili. Ambasciatrice d’eccezione, secondo ciò che viene riferito proprio da Palazzo Barbieri, è stata la vicepresidente del Consiglio comunale Veronica Atitsogbe, che è stata scelta insieme ad altri quattro amministratori di altre città italiane per partecipare in rappresentanza dell'Italia e del Comune di Verona al programma "Promuovere i diritti umani e civili delle comunità e delle popolazioni minoritarie".

Si è trattato di tre settimane, dall’1 al 22 aprile, a contatto con uffici e dipartimenti d’oltreoceano per «approfondire il loro modo di gestire quelle che sono sfide universali più che mai attuali». Dalla violenza domestica alla parità di genere, dall’accoglienza dei profughi all’integrazione dei migranti, passando per le istituzioni e gli enti che se ne fanno carico. Il tutto attraverso quattro città differenti: Washington, Buffalo, Kansas City e Jacksonville.

Si tratta, spiegano ancora dal Comune di Verona, di «un progetto sviluppato dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, assimilabile al nostro Ministero degli Interni, che coinvolge professionisti e professioniste provenienti da realtà diverse per promuovere l’intesa reciproca tra gli Stati Uniti e gli altri Paesi sui temi dei diritti umani e civili declinati nelle diverse accezioni. Dai rifugiati ai migranti, dalle politiche del lavoro a quella estera, dai progetti di salvataggio della tratta di esseri umani, l’esperienza è andata oltre l’analisi numerica entrando anche sul piano legislativo, giudiziario e sociale, in relazione alla comunità locale».

Tanti dunque gli elementi di spunto con cui la consigliera Atitsogbe ha fatto ritorno a Verona, tra i quali uno in particolare che cercherà di promuovere e diffondere. Riguarda la modalità di gestire l’accoglienza anche in chiave di comunità locale, coinvolgendo la cittadinanza nei processi e nella formazione delle decisioni politiche.

«A prescindere dal valore formativo di qualunque confronto con sistemi e culture diverse dalla propria, - ha spiegato la consigliera Veronica Atitsogbe - gli elementi rilevanti, anche in un’ottica veronese, di questa esperienza particolarmente preziosa sono stati tre. Innanzitutto, il coinvolgimento della cittadinanza nei processi e nella formazione delle decisioni politiche. In seconda battuta la lettura dei fenomeni in interconnessione tra loro, come dimostrano, ad esempio la duplice lettura locale/ federale, oppure l’approccio alla questione dei rifugiati svolto in parallelo all’analisi dell’equità abitativa. Infine, - ha aggiunto Veronica Atitsogbe - la traduzione anche in chiave di comunità comunale di temi alti legati ai diritti umani o civili. Un atteggiamento su cui già stiamo lavorando e che mi sforzerò di promuovere ulteriormente nella consapevolezza che potrà aiutare in maniera importante la nostra azione politica».

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