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Martedì, 23 Aprile 2024
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Veronafiere, nuovi vertici prima delle elezioni. «Giù le mani dalla Fiera»

Gianni Dal Moro (PD): «Porre mano al cda in base ad accordi spartitori pre-elettorali, frutti del compromesso per sostenere la ricandidatura dell'attuale sindaco Sboarina non è saggio né lungimirante»

Vertici nuovi a Veronafiere, a partire dal consiglio di amministrazione, e prima delle elezioni. Una procedura legittima, ma ritenuta scorretta dagli sfidanti del sindaco uscente Federico Sboarina.

L'ente fieristico veronese è in procinto di rinnovare il suo management e, come è giusto che sia, saranno i soci a scegliere le figure ritenute più idonee per guidare l'azienda. E il socio di maggioranza, con quasi il 40% delle quote, è il Comune di Verona, anch'esso prossimo ad un cambiamento. Il 12 giugno prossimo, i cittadini di Verona potranno scegliere se riconfermare l'attuale primo cittadino oppure eleggerne uno nuovo. Federico Sboarina, come rappresentante del Comune di Verona, potrebbe dunque scegliere insieme agli altri soci di Veronafiere un nuovo cda dell'azienda. Cda che potrebbe non avere la fiducia del socio di maggioranza in caso di mancata riconferma per Sboarina.

Il caso è stato sollevato da Gianni Dal Moro, parlamentare veronese del Partito Democratico candidato al consiglio comunale all'interno della coalizione del candidato sindaco Damiano Tommasi. «Appare alquanto preoccupante il desiderio di mettere le mani sulla Fiera da parte dei suoi azionisti e in principal modo da parte del Comune di Verona - ha detto Dal Moro - Mi schiero nettamente contro l'annunciato cambio dei vertici di Veronafiere, previsto per le prossime settimane, quando in realtà ci sarebbe tempo di nominare il nuovo consiglio di amministrazione entro il 30 giugno, quindi dopo l'elezione del nuovo sindaco. Farlo 40 giorni prima delle elezioni vorrebbe dire porre mano al vertice e al cda della Fiera in base ad accordi spartitori pre-elettorali, frutti del compromesso per sostenere la ricandidatura dell'attuale sindaco Sboarina. Non mi sembra una cosa saggia e lungimirante».
D'accordo con Dal Moro anche Giorgio Pasetto, anche lui interno alla coalizione di Tommasi. «La Fiera deve rispondere agli interessi dei veronesi, non dei partiti. Sboarina è inopportuno nella sua volontà di far nomine due mesi prima delle elezioni. Io dico chiaramente: giù le mani della politica della Fiera, una volta per tutte. Invece di uomini-pedine dei partiti, servono manager competenti, come vorrebbero anche i soci finanziari come Fondazione Cariverona che da tempo spinge per un amministratore delegato».

Anche il candidato sindaco Flavio Tosi suggerisce, come Dal Moro, di attendere l'esito delle elezioni per rinnovare i vertici di Veronafiere. Mentre da Sboarina e dai soci della Fiera non filtrano commenti.

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