Nasce in città la nuova associazione "Verona Unica" per puntare alle elezioni 2022
«Verona Unica in questa prima fase vuole essere un contenitore di idee - ha spiegato il promotore del gruppo Federico Vantini - e siamo a disposizione per accogliere suggerimenti e propositi da chiunque voglia il bene della nostra città»
È stato presentato sabato 13 ottobre, alle ore 11, presso il Bloom Food and Caffè in piazza Erbe il nuovo Gruppo "Verona Unica" guidato dall’architetto veronese Federico Vantini. La nuova associazione non fa riferimento a nessun partito e mira a ricostruire una Politica oltre le appartenenze e gli schieramenti, una Politica intesa come servizio, per riportare al centro della scena la città di Verona e tutti i veronesi.
«Verona Unica in questa prima fase vuole essere un contenitore di idee - spiega Federico Vantini - e siamo a disposizione per accogliere suggerimenti e propositi da chiunque voglia il bene della nostra città. Il metodo sarà quello di confrontarci con la società, mettendoci in ascolto delle reali aspettative dei veronesi. Verona Unica è aperta a tutti coloro che hanno a cuore Verona e soprattutto vogliano riportare al centro chi ci abita».
"Innovazione contro conservazione" è il motto scelto dal Gruppo: «Verona non può più permettersi di vivere di rendita, di sopravvivere grazie a quanto sia stato realizzato in passato - sottolinea Vantini - è giunto il momento di agire e di essere parte attiva del nostro tempo. Pensiamo ai quartieri periferici, alla residenzialità, alla viabilità e ai servizi. E pensiamo che Verona meriti di diventare una città europea, all’altezza del suo spessore. Verona Unica vuole riconsegnare nelle mani dei veronesi la loro città, mettendo i veronesi e Verona al primo posto dei nostri obiettivi. Verona e i suoi cittadini devono essere, al di fuori delle appartenenze di partito, l’obiettivo unico di chi vuole fare seriamente politica».
L’obiettivo del nuovo Gruppo è offrire ai veronesi una scelta alternativa alla vecchia politica, in vista delle elezioni comunali del 2022. «Verona è la quarta città italiana per numero di visitatori - sottolinea Federico Vantini - Il turismo è preziosissimo per Verona e si dovrà continuare ad investire per esaltarlo al massimo. Ma prima di tutto non dimentichiamoci che vengono i veronesi. Viene chi vive, lavora e studia a Verona. Vengono la viabilità, la residenzialità e la logistica della nostra città. Verona va considerata nella sua totalità, non solo come il centro storico. Bisogna porre maggiore attenzione a tutte e otto le circoscrizioni, alla tutela del suolo, alla riqualificazione di zone dimenticate e proporre progetti mirati, concreti, condivisi e discussi con la comunità. Perché siamo convinti che senza il passaggio dalla società non si possa portare a casa nessun buon risultato».
Chiari anche i rapporti con i partiti e la Politica: «Vorremmo rompere col vecchio modo di fare politica. Basta piaceri personali e Manuale Cencelli, basta spartizione di ruoli e poltrone senza nessuna competenza. E lo dice Federico Vantini, che di questo vecchio sistema politico ha fatto parte. Lo dice Federico Vantini che ha provato a far notare al suo ex partito che bisognava cambiare metodo di far politica. Il risultato? Sono stato messo alla porta. E sono contento che sia accaduto, perché il tempo mi ha dato ragione. Se guardiamo com’è messo il Pd sia a livello nazionale sia a livello locale, è meglio stendere un velo pietoso».
Dura la sottolineatura anche sul perché della scesa in campo di Federico Vantini: «Vorrei chiarire che sono qui a metterci la faccia non perché non abbia altro di meglio da fare. Sono qui perché credo che sia giusto che Verona possa avere una possibilità. E questa possibilità non sono io, ma il Gruppo Verona Unica che si sta formando, dove, ripeto, si condividono solamente obiettivi e non appartenenze politiche. Quindi avanti i progetti, avanti le idee, avanti la lungimiranza e l’ottica dell’ampio respiro».
Oltre a Federico Vantini, il gruppo di Verona Unica è formato da amministratori della provincia di Verona, giovani impegnati nel sociale, esperti di marketing, finanza ed edilizia, professionisti del sociale, della cultura, insegnanti: «Il punto di partenza, - spiegano - è la volontà di essere inclusivi, non esclusivi».