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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ancora poche ore e Tosi sarà fuori dal partito e la Liga commissariata. "Diktat inaccettabile"

L'ultimatum imposto dalla direzione federale del Carroccio è slittato alle 14. Il sindaco di Verona deve rinunciare alla Fondazione Ricostruiamo il paese e accettare l'interferenza di Dozzi ma si è già capito che non lo farà

L’ultimatum imposto dalla direzione federale del Carroccio è slittato alle 14 di martedì, dopodiché Tosi sarà escluso dal partito e la Liga Veneta commissariata. A scatenare il disaccordo è stata la Fondazione “Ricostruiamo il paese”, movimento che il sindaco veronese ha creato per attirare voti del centrodestra a favore di una candidatura alla presidenza del Consiglio.

Secondo l’ordinamento leghista, non è consentita una duplice appartenenza politica e se Tosi vuole rimanere all’interno della Lega Nord deve rinunciare ai Fari, sessanta in tutta Italia, e accettare il commissario Gozzi. Come si legge sulle pagine de L’Arena, secondo il segretario della Liga Veneta le condizioni imposte sono inaccettabili, in quanto è un diritto della Liga scegliere le liste elettorali per le elezioni di maggio senza interferenze del consiglio federale o di figure esterne come Dozzi.

Tosi non ha mai contestato la ricandidatura alle elezioni di Luca Zaia, fortemente voluta dalla direzione federale del Carroccio, ma allo stesso tempo potrebbe presentarsi con una sua lista, selezionata in piena autonomia dai leghisti veneti. Il Comitato di disciplina e garanzia che si è riunito lunedì ha visto la presenza di Umberto Bossi, Matteo Salvini e Luca Zaia e ha riconfermato pieno sostegno a Zaia che ha individuato i nemici della Lega al suo esterno. È forse un riferimento a Tosi che tra poche ore non farà più parte del partito?

Secondo la direzione federale del Carroccio bisogna finirla con le beghe e scegliere la soluzione migliore per i veneti senza essere inficiati da rivendicazioni personali. Molto probabilmente seguiranno Tosi la senatrice Patrizia Bisinella, sua compagna, il deputato veronese Matteo Bragantini, il presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro, l'assessore regionale Daniele Stival e la deputata rodigina Emanuela Munerato.

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