Tosi diserta la protesta a Roma?. Salvini: "Mancanza di rispetto, risolva le sue beghe con Zaia e venga"
Il sindaco di Verona è in disaccordo con le scelte politiche del segretario federale che vuole escludere l'Ncd. Secondo lui per vincere bisogna raccogliere consensi a destra e al centro e si dice pronto a candidarsi alle elezioni regionali con una propria lista
La frattura all’interno della Lega sembra insanabile, Flavio Tosi sta valutando se partecipare o meno alla manifestazione leghista a Roma promossa da Matteo Salvini in contrapposizione al Governo. Si pongono contro di lui i Giovani Padani che hanno le idee chiare in merito: come si legge sulle pagine de L’Arena, il vicecoordinatore Comencini afferma “Chi non viene a Roma è un Renzi boy”.
Il sindaco di Verona, di ritorno da New York dove ha soggiornato presso un’azienda di Isola della Scala, prima di recarsi nella capitale vorrebbe capire meglio come verrà impostata la protesta. Secondo lui, infatti, i veti imposti da Salvini sono eccessivi, se si vuole vincere bisogna offrire agli elettori una scelta politica che includa sia Forza Italia sia Ncd, in maniera tale da raccogliere consensi a destra e al centro.
Tosi vorrebbe inoltre proporsi come candidato alle elezioni regionali di maggio sfidando l’uomo scelto da Salvini, Luca Zaia. Secondo il segretario federale della Lega, la scelta del sindaco di Verona è nociva all’unità del partito perché Zaia, come si legge sul sito de L’Arena, è “patrimonio dei veneti”. L’invito a risolvere i litigi in sede separata viene rinnovato. Salvini inoltre definisce il comportamento di Tosi a riguardo di Roma irrispettoso, la presenza alla manifestazione costituisce uno dei doveri di dirigente leghista. A sostenere Tosi ci sono invece i consiglieri comunali Salvatore Papadia e Vittorio di Dio che riconoscono nel sindaco di Verona una grande capacità di confronto con gli elettori. Secondo loro la candidatura del segretario della Liga Veneta va ammessa, la sua presenza in partito finora ha condotto con sé grandi vantaggi.
