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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Sembra pronto a partire il processo a Giacino, la moglie e Alessandro Leardini

Le indagini che coinvolgono l'ex vicesindaco, Alessandra Lodi e l'imprenditore sarebbero terminate e il pubblico ministero Beatrice Zanotti ha chiesto il rinvio a giudizio

Il sostituto procuratore Beatrice Zanotti ha firmato il rinvio a giudizio per l'ex vice sindaco Vito Giacino, la moglie Alessandra Lodi e l'imprenditore Alessandro Leardini. Le difese ora hanno venti giorni di tempo, esclusi i festivi come sancito dall'articolo 415bis, per depositare le memorie, con l'indagato che può richiedere di essere sentito. Questo atto conferma le intenzioni del pm di procedere mantenendo inalterato il quadro accusatorio, che vede Giacino e moglie accusati di corruzione e concussione, mentre Leardini dovrà rispondere di aver versato almeno 500mila euro in contanti e altri 168mila sotto forma di fatture per consulenze legali dell'avvocato Lodi. Consulenze che per l'accusa non sono state eseguite e che in ogni caso sarebbero state pagate con cifre sproporzionate. L'accusa che viene mossa all'imprenditore quindi è quella d'induzione indebita a dare utilità: si tratta della cosiddetta "nuova concussione" introdotta dalla legge 190/2012 meglio conosciuta come legge anti corruzione che punisce anche il privato, l'imputazione a suo carico si riferisce solo a due fatture dell'11 marzo 2013 (una di 11.500 euro alla Legnaghese Real Estate e l'altra di 8.500 euro pagata dalla Belea Costruzioni Edili), posteriori alla data di entrata in vigore della norma, ma altre 5 furono pagate tra il 2010 e il 2012.

Leardini non ha mai negato di avere rapporti diretti con i politici, soprattutto nel proprio settore, ma non ha mai sporto denuncia, anche se aveva ribadito al vicesindaco di non sopportare più le richieste pressanti. Poi, come tutti gli imprenditori citati nella lettera del "corvo", era stato convocato in questura, dove decise di dare un taglio al rapporto che da 7 anni lo legava al vice sindaco. 

Il pm Zanotti contesta una serie di fatture per consulenze fasulle eseguite dall'avvocato Lodi, per un valore che supera i 650 mila euro. Un elenco che prende il via nel 2008 con la somma di 110 mila euro, derivanti secondo l'accusa dalla mediazione per la compravendita di un terreno a Porto San Pancrazio e a garanzia dell'edificabilità. Nel 2010 invece fu Leardini a consegnare alla coppia 300 mila euro, divisi in tranche da 40/50 mila circa, per non ostacolare l'iter amministrativo relativo alla variante contro la locazione per le aree del Pestrino, Santa Lucia, Fenilon e Montorio. 100 mila euro versati nel 2011 invece, sarebbero stati l'acconto della maxi-tangente da un milione e due pagata per rendere edificabili tutti i lotti dell'imprenditore. Un importo considerevole, concordato in un viaggio a Praga e calcolato sui metri quadrati edificabili. 

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