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Verona, primarie del Pd: Renzi vince in città e provincia. Affluenza importante alle urne

Il sindaco di Firenze ed ex "rottamatore" si aggiudica il 70,9 percento delle preferenze. Al secondo posto Civati (17,7%) e poi Cuperlo, fermo all'11,4%. Tiene il numero dei veronesi affezionati al voto

Erano 94 i seggi organizzati tra città e provincia. La macchina burocratica del Pd, nonostante alcune polemiche, già dalle 21e30 di domenica sera, ad un’ora e mezza dalla chiusura del voto, aveva annunciato che la sfida per la segreteria del maggior partito italiano di centrosinistra aveva già un vincitore. Matteo Renzi, sindaco di Firenze ed ex “rottamatore”, è stato incoronato vincitore anche dai seggi veronesi, aggiudicandosi il 69,47% percento delle preferenze. Giuseppe “Pippo” Civati ha agguantato il secondo posto con il 18,32%, mentre Gianni Cuperlo si è accontentato dell’12,21%. Conforta il popolo del Pd l’alta affluenza per il voto: sono stati 29mila e 330 i voti validi espressi, di cui 12mila 381 nel capoluogo e 16mila 949 nel resto della provincia. Tanti quindi coloro che hanno deciso di informarsi sul seggio più vicino, di munirsi di tessera elettorale e versare i due euro di contributo per le spese organizzative. In 20mila 377 si sono espressi a favore di Renzi, 5mila 373 i voti per Civati e altri 3mila 580, per Cuperlo

Renzi è stato premiato anche sulla base dei risultati delle scorse primarie, quelle in cui era finito al ballottaggio conte Pierluigi Bersani, un anno fa. Il sindaco fiorentino allora si era aggiudicato la vittoria del primo turno, a Verona, con il 41,4 percento delle preferenze e 12mila 535 voti. Alla ripresa era invece stato sconfitto dai numeri dell’ex ministro, che a Verona e provincia trionfò con il 56,1% dei voti. Solida, anche in quel caso, la cifra di coloro che si erano recati alle urne, oltre 30mila persone.

IL DATO NAZIONALE - A livello nazionale, Matteo Renzi ha ottenuto il 67,8% dei consensi, Gianni Cuperlo il 18% e Giuseppe Civati il 14,2 percento sul totale delle 8400 sezioni.

LE POLEMICHE - Il dato finale dei voti delle primarie nei 579 seggi della regione ancora non c'è, a quasi 24 ore dalla chiusura delle urne. Sul sito del partito il risultato è fermo allo scrutinio di 542 seggi su 579, per complessivi 167.313 voti. La commissione regionale che deve validare i verbali di scrutinio era convocata a Padova per le 17 di lunedì, ma mancherebbero ancora i dati di Padova, Venezia e Vicenza. Un problema ha riguardato anche un seggio della provincia veronese, ad Arbizzano, dove schede e firme dovranno essere ricontrollate, ma il verbale di Verona con un totale di 29mila e 406 voti era stato già inviato alla segreteria regionale. Qualche ritardo ha riguardato la provincia di Venezia, con i dati di Chioggia, ad esempio, giunti alla segreteria provinciale solo nel pomeriggio di lunedì.

QUI PD - "Al di là di chi ha vinto queste primarie, ancora una volta il Pd ha dimostrato di essere un partito vero, che non ha paura di misurarsi con il Paese, che si mette in sintonia con le sue esigenze e accoglie l’appello di milioni di donne e uomini desiderosi di vedere una politica né asservita né disposta a cedere alla facile demagogia”. Così commentano i dati veronesi i neoletti segretari del Pd veronese, Alessio Albertini e Orietta Salemi.

”Non sono tanti, di questi tempi, i partiti o i movimenti che accettano di far legittimare la linea del partito dall’elettorato diffuso, formato da iscritti e non iscritti: il Pd, infatti, ha dato vita al meccanismo delle primarie non solo per scegliere il candidato premier, i propri rappresentanti in parlamento, i candidati alle amministrative comunali, ma anche il proprio segretario nazionale. Noi vantiamo questo diritto di primogenitura che trova ormai emulazioni più o meno riuscite: c'è chi le primarie può soltanto sognarsele; chi ha cercato di farle in modo pasticciato on-line e chi le ha sperimentate sul campo ristretto dei propri elettori senza particolare eco. Fieri della grande risposta di Verona e della sua provincia, ci sentiamo motivati e pronti a lavorare con entusiasmo e senso di responsabilità per dare una risposta concreta alla voglia di cambiamento ormai contagiosa anche da noi”.

La partecipazione al voto è stata veramente eccezionale, confortante ed inattesa - spiega il consigliere regionale veronese del Pd, Franco Bonfante -. Significa che c'è ancora tanta gente che vuole dare un messaggio positivo: 3 milioni di persone che fanno la coda, pagano due euro e "dicono" come la pensano. Balza immediatamente agli occhi il contrasto con i metodi di altri partiti, movimenti o leader, dove la richiesta di cambiamento viene inaridita da una protesta generica o, peggio, dall'insulto. Con il 68 per cento dei voti ( su così tanti votanti) la guida di Renzi diviene forte ed indiscussa ed anche questo non era per nulla scontato".

Continua Bonfante: "Ora il Pd è più forte e lo è il suo leader. Lo aspetta un impegno difficile e pieno di ostacoli, ma la chiarezza e la determinazione che emergono dal suo discorso di ieri, bello ed importante, fanno ben sperare. Spero di far cosa utile riportando i risultati seggio per seggio di Verona e provincia (non ancora ufficiali, ci potrebbe essere qualche errore di cui mi scuso preventivamente).

I RISULTATI IN BREVE (DATI PD VERONA):

VERONA CITTA'
Voti validi: 12.381
Renzi: 8.058 voti (65,08%)
Civati: 2.655 voti (21,44%)
Cuperlo: 1.668 voti (13,47%)

PROVINCIA
Voti validi: 16.949
Renzi: 12.319 voti (72,68%)
Civati: 2.718 voti (16,04%)
Cuperlo: 1.912 voti (11,28%)

TOTALE CITTA' E PROVINCIA
Voti validi: 29.330
Renzi: 20.377 voti (69,47%)
Civati: 5.373 voti (18,32%)
Cuperlo: 3.580 voti (12,21%)

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