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Verona per la Libertà scrive all'ambasciata russa: «Aiutateci a resistere al Governo Draghi»

In una città che sta dimostrando grande solidarietà al popolo ucraino, c'è chi è in disaccordo con le scelte dell'esecutivo e chiede aiuto alla Russia «per il ripristino della democrazia e della Costituzione Italiana»

Italiani che aiutano gli ucraini a resistere contro l'esercito russo e italiani che chiedono aiuto alla Russia per resistere al Governo di Mario Draghi. Succede anche questo a Verona, dove la settimana scorsa il movimento Verona per la Libertà ha inviato una lettera all'ambasciata russa. Un messaggio che si apre con una presa di distanza dalle decisioni prese dall'esecutivo nazionale e che si chiude con una richiesta d'aiuto inviata ad un Paese impegnato in questo momento nell'invasione militare dell'Ucraina.

«Vorremmo significarvi il nostro personale dissenso verso le decisioni dissennate che il nostro Governo sta prendendo nella questione della guerra fra il vostro paese e l'Ucraina - scrive Verona per la Libertà all'ambasciata russa - Il presidente Draghi non ci rappresenta, nessuno l'ha voluto e, inoltre, perpetua decisioni lontane dal nostro modo di intendere le questioni di natura nazionale e internazionale». E già su queste poche righe ci sarebbero punti ampiamente discutibili. Il dissenso è rispettabile e lo è anche il non sentirsi rappresentati da Draghi. Scrivere, però, che «nessuno ha voluto» il Governo Draghi è un'esagerazione. Se nessuno lo volesse, il Governo non avrebbe la fiducia che ha in Parlamento.

Verona per la Libertà, poi continua scrivendo che «il popolo italiano è stretto in una morsa legislativa da cui fatica a liberarsi a causa delle continue fittizie emergenze orchestrate ad hoc dal Consiglio dei Ministri e dal presidente Draghi». Quali siano queste emergenze, non viene specificato nella lettera, ma il movimento ha sempre portato avanti battaglie contro l'obbligo vaccinale e il Green Pass. Tra l'altro, il Governo Draghi è in carica dal febbraio 2021 e le uniche due emergenze che ha affrontato sono quelle del Covid-19 e dell'Ucraina. E definirle «fittizie» è, di nuovo, discutibile.

Verona per la Libertà è in disaccordo soprattutto con la decisione del Governo italiano di aiutare il popolo ucraino anche con l'invio di armi. E all'ambasciata russa scrive: «Un'antica amicizia lega i nostri paesi. Un ormai consolidato rapporto socio-economico ci ha fatto conoscere ed apprezzare vicendevolmente e, non ultimo, il reciproco scambio artistico e culturale ha dilettato i nostri popoli sin dal '700. Non possiamo assistere inermi allo scempio che si sta compiendo in poche settimane per annientare tutto questo, a causa di un nugolo di persone che occupa, senza consenso, gli scranni del potere». E su quel «senza consenso» vale il discorso del «nessuno ha voluto» il Governo Draghi.

Infine, il movimento che alle prossime elezioni comunali si presenta con il candidato sindaco Alberto Zelger, ha inviato la sua richiesta d'aiuto alla Russia: «Vogliate aiutarci a resistere e considerate le nostre lotte per il ripristino della democrazia e della Costituzione Italiana».

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