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Verona, lutto nel mondo politico veronese: è morto Giulio Segato, ex vicesindaco e storico socialista

Si è spento a 88 anni nella sua casa in città. Era stato più volte assessore alla Cultura e braccio destro del sindaco Paolo Zanotto. Attivo politicamente fin dalla seconda guerra mondiale, aveva ricoperto cariche in importanti società cittadine

Lutto a Verona per la scomparsa di Giulio Segato. Lo storico esponente de Partito socialista veronese è morto nella sua casa, durante la notte. Aveva 88 anni. Da sempre attivo nel volontariato e nelle attività politiche della città, era stato presidente della Società di Mutuo Soccorso - Porta Palio. In Consiglio comunale a Verona era stata pluriennale la sua esperienza: nell'ultima era stato vicesindaco della Giunta Zanotto. Per la sua grande conoscenza storica e le sue passioni era anche stato assessore alla Cultura. Da sempre vivace uomo di sinistra, si iscrive al partito socialista nel 1944, quando ancora il Nord è sotto l’occupazione nazi-fascista. La sua partecipazione si svolge inizialmente nella Cgil, allora l’unica organizzazione sindacale operaia. In quella sede si misurano i primi contrasti tra la visione socialista, meno legata alle logiche di partito e quella comunista, più ideologica. Consigliere comunale dal 1964 al 1990 e per un decennio, dal 1970 al 1978, assessore di spicco (Patrimonio comunale, Edilizia popolare, Urbanistica ed Edilizia privata), era diventato vicesindaco con delega alla Cultura nell'amministrazione 1980-1985 di Gabriele Sboarina, e dal 2002 al 2007. Era stato presidente del Consorzio Zai dall'86 al '91 e membro del Consiglio di Veronamercato, Fiera di Verona e Fondazione Cariverona.

Da colleghi e amici Segato è stato descritto come "persona buona, generosa, di grande cultura e molto vivace". Numerose infatti le diatribe con la minoranza in Comune (anche con quella capeggiata dall'allora giovane ma già in trampolino di lancio, Flavio Tosi) e gli spunti offerti ai compagni della maggioranza.

IL RICORDO - "Tante erano qualità di Giulio - raccontano i consiglieri del Partito Democratico, Michele Bertucco e Fabio Segattini -. Il coraggio, l'esperienza, la competenza, la passione, ma ciò che lo rendeva a tutti congeniale già al primo sguardo era la sua innata disponibilità al dialogo e il sorriso che non ha mai perso nemmeno durante lo svolgimento di incarichi di grande responsabilità al servizio della città. La vitalità, la freschezza di pensiero e l'inesauribile volontà di confronto che lo hanno caratterizzato durante la sua attività e fin negli ultimissimi anni della sua vita lo rendono un esempio per tutti i giovani e per ogni amministratore che metta sopra ogni cosa l'amore per la propria città".

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