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Verona, Tosi e il nodo primarie: "Pagherei oro per fare ciò che Renzi fa a sinistra"

Il sindaco di Verona: "Il problema è che di là c’è un percorso e di qua c’è solo un congresso virtuale, con i rottamati impegnati a mantenere lo status quo e a scongiurare qualsiasi tipo di ricambio generazionale"

"Sarò duro, perché il Paese ha bisogno di gente tosta". Il sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi, è determinato a cambiare il centrodestra: ne parla con il mensile "GQ Italia", in edicola dal 9 novembre. "Pagherei oro per fare quello che Renzi sta attuando a sinistra, ma il problema è che di là c’è un percorso e di qua c’è solo un congresso virtuale, con i rottamati impegnati a mantenere lo status quo e a scongiurare qualsiasi tipo di ricambio generazionale".

Il ricambio nel centrodestra, naturalmente, è proprio Tosi che vorrebbe metterlo in pratica: "Sono io l’unico che può evitare che la destra regali il Paese a Renzi, sono io l’Angela Merkel dell’Italia". Il sindaco di Verona, primo leghista critico verso il fondatore della Lega, Umberto Bossi vuole mettere sul piatto non solo idee alternative, ma anche un diverso modello culturale. "Dicono che il mio tabù sia legato al Sud, dove un leghista, secondo un pregiudizio comune, dovrebbe essere visto come un troglodita - sussurra Tosi -. Non è così. Io amo il Sud. Trascorro da anni le mie vacanze in Puglia, in Sicilia, in Calabria. E vedo che il sud ama le persone concrete. La mia campagna prevede molte tappe meridionali. Sarò a Palermo. Parlerò di clandestini. Sarò duro. Ma sono sicuro che l’Italia di questo ha bisogno. Non di politici usciti da fumetti. Ma di politici tosti, cresciuti a trippe e cotechino. E che di fronte alle minacce, di fronte ai pericoli, non stanno a svenire, ma sanno cosa fare per prendere in mano la situazione e per ballare con i lupi".

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