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Infuria la battaglia politica a palazzo Barbieri dopo le dimissioni di Giacino

L'opposizione vuole andare in fondo alla questione e chiede chiarezza sulla condotta dell'amministrazione Tosi nell'ambito della politica urbanistica. Ora la palla passa al sindaco, che dovrà rispondere alle domande e alle richieste avanzate

Non c'è pace a palazzo Barbieri e ora che sono arrivate le dimissioni dell'assessore all'urbanistica, all'edilizia privata e a quella economico-popolare, Vito Giacino, sotto indagine per presunta corruzione e presunta "nuova concussione", l'opposizione si scatena.

Pd e Sel chiedono chiarezza alla maggioranza su come sia stata condotta la politica urbanistica. Queste le dichiarazioni dei partiti comparse su L'Arena: "l'uscita di scena del vicesindaco Giacino non risolve le zone d'ombra che si sono addensate sulle tante opere di cui in questi anni si è occupato l'ex assessore all'urbanistica" e si chiede "trasparenza e partecipazione nelle scelte amministrative. A Verona ormai le grandi opere come traforo delle Torricelle, ex Arsenale, e poi il bike sharing e altre sono tutte in project financing, e anche con il Piano degli interventi ormai sono i privati, che finanziano le opere di compensazione al pubblico per i progetti che realizzano, a determinare le scelte. È ora, invece, che la programmazione torni in mano pubblica e che si proceda con bandi di gare in cui è il Comune a dettare le regole e a fare proposte."

Ma ciò che ha sempre affermato l'amministrazione Tosi è che tali opere costano decine di milioni di euro e il periodo non è certamente dei più floridi per le casse comunali. Ma, sempre secondo l'opposizione, "si possono anche cambiare i progetti, ridimensionarli, intervenendo solo sui problemi".

Pd e Sel assumono quindi una chiara posizione e invocano un Consiglio straordinario sui temi urbanistici, oltre che ad una commissione d'inchiesta, anche per quanto riguarda il caso Agec. "Le sue dimissioni rendono più urgente fare chiarezza soprattutto laddove l'azione di Giacino ha intersercato quella dell'Agec di Sandro Tartaglia e quindi sulle riqualificazioni dell'Arsenale e dell'ex caserma Passalacqua, sull'edilizia economico-popolare. Ma anche sull'incredibile concentrazione di centri commerciali previsti a Verona sud e su un Piano degli interventi incredibilmente schiacciato sull'implementazione delle superfici commerciali".

Queste le tesi e le richieste dei capigruppo del Pd Michele Bertucco e di Sel Mauro De Robertis e i consiglieri del Pd Luigi Ugoli, Orietta Salemi, Fabio Segattini, Damiano Fermo, Stefano Vallani ed Elisa La Paglia. I due gruppi concludono affermando che "ora spetta al sindaco Tosi spiegare e chiarire, perché lui ha condiviso con l'ex vicesindaco tutte le scelte più pesanti per la città. Ora si deve marcare una discontinuità.E non è un caso se dall'inizio del Consiglio le nostre battaglie più importanti sono state sull'urbanistica. Più volte, e l'ultima riguarda il supermercato davanti alla Fiera, abbiamo dimostrato come molte scelte fossero fondate su presuppoti palesemente sbagliati. Convenienti, forse, per pochi ma dannosi per l'insieme della città. Ora bisogna cambiare".

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