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Forte Tomba, volano gli stracci tra il sindaco e il Pd: "Tosi chiarisca sulla legalità dell'operazione"

Si accende la polemica sull'area da riqualificare, che sarebbe stata oggetto di infiltrazioni mafiose. La replica del primo cittadino: "Era degradata da decenni, un intervento era necessario"

L’area dell’ex Forte Tomba, parte di un’operazione immobiliare inserita nel Piano degli Interventi del Comune di Verona, è stata citata nell'ordinanza della Procura di Bologna per l'operazione "Aemilia" contro le infiltrazioni della 'ndrangheta. La zona risultava monitorata dagli esponenti di un clan malavitoso allo scopo di valutare la possibilità di infiltrazione nell'economia e nella società veronesi. La NicoFer di Moreno Nicolis – attualmente agli arresti - ha ottenuto infatti la trasformazione della zona in commerciale.

Si accende quindi la polemica con il Pd che chiede chiarezza al sindaco Tosi. “Ora più che mai – incalza il capogruppo comunale Pd Michele Bertucco – è il caso che il sindaco chiarisca che tipo di rapporti l'amministrazione comunale ha tenuto con i proponenti dell'operazione, ovvero le società afferenti a Nicolis e che risponda alle domande che gli sono state rivolte dal Pd la settimana scorsa: il sindaco, la sua lista civica o la sua fondazione politica hanno mai ricevuto finanziamenti diretti o indiretti da Nicolis, Nicofer o dall'immobiliare Turbina?” Bertucco si chiede anche come mai il Comune abbia deciso di appoggiare il ricorso al Tar dei proprietari dell’area (che nel frattempo è passata di mano) contro il vincolo posto dalla Soprintendenza.

Flavio Tosi precisa, per prima cosa, di non essere assolutamente coinvolto nell'inchiesta e di non averla mai definita "spazzatura", termine destinato solo all’uso che ne ha fatto certa stampa e "alcuni esponenti del Pd veronese". Alle accuse del Pd che si è sempre schierato contro l’operazione immobiliare, il sindaco afferma l’utilità di una riqualificazione urbana, dato lo stato di degrado esistente da decenni. Il ricorso al Tar, invece, riguarda un recente vincolo su un’area in cui il privato avrebbe dovuto realizzare una rotatoria su prescrizione del Comune stesso e per ovviare al problema attualmente si sta progettando una nuova soluzione viabilistica.

Sull'area si voleva realizzare una "grande struttura di vendita con destinazione sia alimentare sia non alimentare". “Era chiaro come il sole - ricorda la capogruppo Pd Camilla Mariotto - che l'idea di costruire lì l'ennesimo centro commerciale della città sarebbe entrata in contrasto con il contesto architettonico dell'area, caratterizzato dal forte asburgico, e con i vincoli che la Soprintendenza avrebbe fatto inevitabilmente valere”. “Più volte abbiamo chiesto conto di tali contraddizioni ma non ci è mai stata data alcuna risposta. È tempo che si cominci a far chiarezza su come viene gestita l'urbanistica nella nostra città”, concludono Bertucco e Mariotto.

A detta del sindaco non si tratterebbe di un’area commerciale, bensì di un semplice supermercato. Tosi conclude poi con l’invito a Bertucco di rivolgersi agli inquirenti dato che non risulta indagato, con la speranza che possa mettere presto da parte tanta “acredine” dovuta, secondo il sindaco, alla sconfitta elettorale di quasi tre anni prima. 

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