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Verona, Sì all'Euro, pollice verso per Napolitano e Berlusconi: il Tosi-pensiero per guidare il centrodestra

Il sindaco di Verona va controcorrente su Radio 24: "Vince la politica tedesca che danneggia il nostro export, abbiamo anche firmato il Fiscal compact: insomma in sede europea l’Italia non sa tutelare i propri interessi"

“Uscire dall’Euro? No, io dico di no”. Va controcorrente il sindaco di Verona Flavio Tosi, ospite di "24 Mattino" su Radio 24. “E’ vero - ha aggiunto Tosi - che ci hanno fregato fin dall’inizio con il cambio, poi l’Euro non lo svalutano perché vince la politica tedesca che danneggia le nostre esportazioni, abbiamo anche firmato il Fiscal compact, insomma in sede europea l’Italia non sa tutelare i propri interessi. Ma uscire dall’Euro intanto costa carissimo, non è che si torna indietro al cambio precedente. Poi l’Italia, con il debito pubblico che ha, verrebbe aggredita un minuto dopo dalla speculazione internazionale che è feroce”.

Tosi dunque non è allineato con la posizione anti Euro della Lega: “La posizione della Lega è Euro-critica. Questo sistema di Euro è micidiale per l’economia italiana. L’Euro rischia di saltare da solo se salta il sistema Italia, perché finché salta la Grecia riescono a salvarla visto che vale il 2% di Pil europeo, ma se salta l’Italia che vale 9 volte di più della Grecia in termini di Pil, si tira dietro tutto. Ma non auguriamo certo lo sfascio”. Quindi Tosi ha dato la sua ricetta per modificare le politiche europee: “Noi diamo 8/9 miliardi l’anno all’Europa che vanno in benefici ad altri Paesi, come la Polonia. Ora la Polonia è un competitor terrificante, è paradossale che l’Italia aiuti la Polonia che ha un’economia florida, mentre noi naufraghiamo. Poi, soprattutto, dobbiamo costringere l’Europa a stampare moneta. I giapponesi raddoppiano lo Yen circolante, gli Stati Uniti stampano moneta mentre noi abbiamo una politica tedesca che tutela loro e ammazza noi”.

Sugli attuali accordi presi da Letta con gli investitori arabi, Tosi pensa che non siano così positivi: “In questa situazione si favorisce lo shopping, - sottolinea a Radio 24 - gli arabi si stanno comprando prezzi pregiati dell’Italia a prezzi stracciati. Non fanno beneficenza, anche nel caso Alitalia: dovremmo difendere gli asset strategici del Paese, invece li cediamo a un valore che in altri momenti sarebbe diverso”. Tosi inoltre ha definito la contestazione di ieri all’Europarlamento “rispettosa”: “Non era contro la persona Napolitano ma era un modo per contestare questa politica europeista. Non c’è stata alcuna offesa a Napolitano, guai se lo avessero fatto. La protesta è stata rispettosa della persona, si rischia di ingigantire un episodio che se, anzi, ha dato visibilità a questa polemica antieuropeista tutto sommato non è un fatto così negativo”. Diverso il tenore delle proteste nel parlamento italiano, per le quali secondo Tosi “gli italiani sono allibiti. Con la situazione economica devastante c’è il Parlamento che si accapiglia così. La politica romana è distante anni luce dal Paese reale”.

Infine Tosi ha parlato del centrodestra proiettandosi alle future elezioni: “Io ho lanciato l’idea delle primarie, e sono ottimista, è chiaro che non possiamo pensare sempre a Berlusconi leader. Berlusconi non è candidabile ma le primarie in linea astratta può farle, ma sarebbe un controsenso. Però è un grande animale politico, ha avuto una capacità di tornare sulla scena che ha solo lui. E’ riuscito a far passare il messaggio che c’è Renzi o lui. Chapeau, da questo punto di vista. Candidarlo premier? Al di là di essere parlamentare o no, essere premier vuol dire avere una veste pubblica che un certo tipo di condanne ti tolgono necessariamente”. E su Casini: “Se il centro destra vuole provare a battere Renzi bisogna ricompattarsi. Divisi, vince Renzi a mani basse. Però non devi fare un’alleanza pur di vincere, le alleanze si fanno su un accordo di programma serio”.

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