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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Elezioni regionali. Tosi non arretra davanti a Salvini. Arriva la sfida lanciata dal PD

Dopo le parole del segretario federale della Lega Nord, ecco la pronta replica del primo cittadino veronese: "Gli articoli 13 e 39 dello Statuto stabiliscono chi decide che cosa nelle varie tornate elettorali"

Sale la temperatura all'interno della Lega Nord lungo la strada che conduce alle elezioni regionali venete del 2015. Dopo le parole del segretario federale Matteo Salvini ("La Liga Veneta ricandida Zaia che ha fatto molto bene, con la lista della Lega e quella del presidente. Non ci saranno altre liste: è fuori discussione"), che hanno ricevuto l'appoggio anche dell'esponente veronese del PDL Massimo Giorgetti, arriva la pronta replica di Flavio Tosi. 

Il sindaco di Verona, e e segretario nazionale della Liga Veneta nonché leader della Fondazione Ricostruiamo il Paese, non intende rinunciare alla possibilità di candidare esponenti civici a lui collegati. "Io sono il segretario nazionale della Liga Veneta e Matteo Salvini quello federale della Lega Nord, che deve essere garante dell'applicazione dello Statuto federale della Lega, federalista anche al proprio interno. Ebbene gli articoli 13 e 39 dello Statuto stabiliscono chi decide che cosa nelle varie tornate elettorali", queste le parole di Tosi al termine di un dibattito che si è tenuto a Due Carrare (Padova). Lo statuto del Carroccio però afferma che il Consiglio Nazionale propone la candidatura a presidente della Regione (in questo caso quindi Luca Zaia) che poi dovrà essere ratificata anche a livello federale. Ma è proprio il Consiglio Nazionale a decidere per le liste dei candidati e la alleanze. Tosi quindi allude anche solo alla possibilità di inserire delle persone che fanno riferimento a lui nella lista di Luca Zaia, che diventerebbe così una civica. 

Nessuna lista marchiata "Ricostruiamo il Paese" dovrebbe quindi essere presente alle urne, soprattutto dopo che lo stesso Tosi ha rivendicato un patto fatto con Salvini un anno fa, dove quest'ultimo veniva indicato come segretario federale e l'attuale sindaco di Verona come leader della Lega alle primarie del centrodestra. 

Il PD intanto è alle prese con le primarie per stabilire chi sfiderà l'anno prossimo Luca Zaia ma intanto prendono già vita le prime schermaglie: "Zaia ha avuto un grande onore e grande prestigio nel governare il Veneto, - afferma Alessandra Moretti, eurodeputata vicentina - ma ha mancato una grande occasione che noi vogliamo restituire. Troppe cose non sono state fatte e noi intendiamo farle". Nella sua corsa alla candidatura, la Moretti sfida la deputata trevigiana Simonetta Rubinato, che dichiara di aver sconfessato il "rischio dell'ennesimo candidato calato dall'alto". Ma mentre la Moretti afferma che "Non esiste un piano B, noi alla fine governeremo il Veneto", in merito alla possibilità che lei resti in consiglio regionale in caso di vittoria di Zaia, dalla senatrice del Pd Laura Puppato, giunge una frecciata che afferma come la candidatura dell'eurodeputata sia una "mediazione che superficialmente rispetta la democrazia e gli statuti, ma nella sostanza porta a precludere il successo alle altre candidature".

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