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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Bertucco: «Addizionale Irpef non sia pagata da chi ha Isee fino a 15mila euro»

Verona e Sinistra in Comune ha lanciato la proposta di alzare il tetto della no tax area oggi prevista fino a 10mila euro di reddito annuo Isee

Mentre continua nelle circoscrizioni il confronto sul bilancio 2022 del Comune di Verona, prosegue anche il lavoro delle minoranze che puntano a modificarlo.

Verona e Sinistra in Comune ha lanciato la proposta di ampliare da 10mila a 15mila euro di reddito annuo Isee la no tax area riferita all'addizionale Irpef. «Si tratta di una richiesta di buon senso, condivisa da più parti e perfettamente sostenibile per le casse comunali, che permetterebbe di aiutare concretamente le famiglie veronesi alle prese con il difficile rilancio post-Covid fatto di rallentamenti, crisi di settore e precarietà», ha spiegato il consigliere comunale Michele Bertucco, che chiede di trovare le coperture necessarie usando anche gli utili dell'azienda controllata Agsm-Aim. «Anche quest'anno il Comune conta di incamerare una cifra molto grande: più di 20 milioni di euro - ha concluso Bertucco - Se non è possibile abbassare le bollette, è invece doveroso disporre risorse a favore delle tante famiglie che sono in difficoltà con il pagamento delle utenze, anche in considerazione del generale incremento dei prezzi dei beni di consumo che è destinato a protrarsi per tutto il 2022».

E sull'addizionale comunale dell'Irpef si sono inseriti anche i consiglieri del Partito Democratico Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani. I tre consiglieri hanno rispolverato il programma di mandato del sindaco Federico Sboarina, il quale riteneva «doveroso intervenire sull'addizionale comunale Irpef» e intendeva «proporre una riduzione del 15% di Imu, Tari e Tasi per aziende e imprese». Ma per Benini, La Paglia e Vallani: «Niente di tutto questo è avvenuto negli ultimi cinque anni, sebbene le occasioni non siano mancate».
È vero che il Comune, come tutte le altre istituzioni, ha dovuto fare i conti con l'emergenza Covid, ma almeno nell'ultimo bilancio prima delle elezioni amministrative il PD si sarebbe aspettato da Sboarina e dalla sua amministrazione «spunti di rilancio a sostegno dell'economia città». Ma il bilancio di previsione 2022 mostra altro. «Le tasse locali rimangono invariate, quasi sempre ai massimi livelli, anzi in aumento - hanno scritto Benini, La Paglia e Vallani - L'indice di pressione finanziaria è previsto in salita dai 1.027,45 euro pro capite del 2021 ai 1.128,29 euro pro capite del 2022. E nel contempo diminuisce l'indice di autonomia finanziaria, che misura fino a che punto il Comune è in grado di fare fronte autonomamente alle proprie necessità senza ricorrere ai trasferimenti dello Stato, della Regione e altri enti pubblici. Nel 2022 è previsto un valore dell'85,5% contro l’88,37% del 2018. Una continua discesa. Parallelamente cresce la percentuale di servizi esternalizzati, dal 27,62% del 2019 al 29,82% del 2022, e crollano gli investimenti diretti pro capite: da 609,31 euro pro capite nel 2020 a 433,77 euro pro capite. Un bilancio anonimo e ragionieristico, avaro nei confronti dei cittadini e delle imprese e che riflette un mandato amministrativo tra i più scialbi e pallidi della storia della città».

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