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Verona, Beppe Grillo urla contro tutti da piazza Bra: "Paese lento e pieno di criminali legalizzati"

Il comico genovese, leader del Movimento 5 Stelle, in centro città per presentare i candidati alle elezioni europee del 25 maggio. "Vicesindaco in galera e Verona ha tanti inquisiti" le uniche frecciate alle polemiche scaligere

Chi pensava che dal palco allestito davanti all’Arena, sotto al municipio di palazzo Barbieri, snocciolasse indagati e guai dell’amministrazione veronese è rimasto deluso. Da piazza Bra Beppe Grillo ha colpito invece altrove. Alla politica nazionale, a quella europea. E davanti a grandi numeri: una folla di persone, su cui comunque ci sono discordanze. Chi dice 2500 persone, chi dice “non meno di 5mila”. In ogni caso Grillo non ha smentito la fama di “urlatore”, anche per rilanciare le candidature dei grillino alle elezioni europee del 25 maggio. Non molte frecciate ai guai veronesi (solo il ricordo che in Consiglio comunale ci sono tre rappresentanti a 5 Stelle e che “l'ex vicesindaco è in carcere e la moglie agli arresti domiciliari. Verona ha tanti inquisiti”.

Poi si è rivolto a tutta Italia. Parlando dei politici che hanno governato il Paese negli ultimi trent'anni, Grillo ha spiegato che "hanno fatto leggi che non capivano e la loro forza, come in Europa, è la complessità. La loro forza è la lentezza della giustizia, la prescrizione. Si chiudono dentro  e votano sette miliardi e mezzo alle banche con una sinistra che canta 'Bella ciao'. Ma io dico un partigiano vivo e vegeto che sente cantare 'Bella ciao' mentre danno sette miliardi e mezzo alle banche, non gli viene voglia di riprendere in mano il fucile e fare la seconda Resistenza della sua vita? Oggi ci sono associazioni per delinquere completamente diverse da vent'anni fa. Sono tutte associazioni per delinquere ma di stampo legale e guardate da chi sono formate: un uomo d'affari, un banchiere, un giornalista, un politico, un notaio e un commercialista. Talvolta non c’è neanche il delinquente".

Beppe Grillo in piazza Bra a Verona per le elezioni europee del 25 maggio

E ancora, senza risparmiare i poco delicati soprannomi affibbiati al presidente del Consiglio, Matteo Renzi: “Monti è sparito, Letta anche. L'ebetino farà la stessa fine tra un po', sarà dimenticato completamente. È un anno che fingono di essere simpatici, ma non lo sono e non c’è peggio dell'antipatico che finge di essere simpatico, lo si percepisce dalla faccia”. Si scaglia a piena potenza anche contro un ex illustre presidente del Consiglio. Riferendosi a Silvio Berlusconi senza mai farne il nome, Grillo ha fatto riferimento alla pena inflitta all'ex premier: "Noi non vogliamo vivisezionare Dudù ma il proprietario, è diverso, molto diverso (alludendo alle battaglie del M5S contro la vivisezione, ndr). Trecento milioni di evasione hanno portato a quattro giorni di lavoro a settimana in un istituto. E' un affare, è un investimento. Vi sembra un Paese normale questo? Una persona così normalmente deve essere in galera, ed ecco perchè ce l'ha con noi. Il secondo giorno che saremo a governare, lui sarà in galera o in Libano. Ecco perchè dice che siamo cattivi. No, non siamo cattivi, siamo giusti ma con lui siamo cattivissimi".

Grillo, come spiega L’Arena,

eccolo difendere il made in Italy e le piccole e medie imprese, riprendendo la legge promossa dal deputato veronese del M5S, Mattia Fantinati, per far restituire allo Stato i finanziamenti pubblici dati a imprenditori che hanno delocalizzato all'estero le produzioni. Cita tutte le possibili soluzioni per produrre e utilizzare energia pulita, alternativa, «geotermica, eolica, da pannelli fotovoltaici, perché è ora di finirla con gas e petrolio».

Ce l'ha con le «300mila leggi italiane e con la lentezza della giustizia» Grillo, e non stigmatizza «un Veneto, regione che lavora e produce, che vuole l'indipendenza e l'autonomia da questo Stato, anche se io sono contrario alla secessione». Ce l'ha con «i 27 miliardi spesi per gli F35», con «le 100mila pensioni d'oro che ci costano 17 miliardi all'anno», con «la finta abolizione delle Province». È proiettato nel futuro della tecnologia, «perché oggi con una stampante si può ideare e produrre tutto e non servono più camion e Tav», ma anche al recupero dei cosiddetti giacimenti culturali come Pompei, «che darebbero lavoro a tutto il Sud».

Sul palco, come in tutti i comizi in piazza degli ultimi anni, ci sono i consiglieri e candidati a 5 Stelle. Accanto a lui fanno capolino i due grillino veronesi delle Europee, Stefano Cobello e Giuseppe Dalpasso.

IL COMIZIO DI BEPPE GRILLO A VERONA

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