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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Verona, si affilano le armi per le elezioni europee: "Pochi i candidati veneti". Dieci nomi veronesi

Lega Nord, Movimento 5 Stelle, Pd, Ncd, Lista Tsipras ma anche Verdi, Idv e Partito comunista. Dal Carroccio i mal di pancia sulla proporzione di candidature regionali. Renziani e alfaniani pronti a darsi da fare

Tosi, Fontana, Dalpasso, Cobello, Vantini, Cordioli, Petrella, Oustadi, Zenorini, Padovan. Sono i sette veronesi che si candideranno alle elezioni europee del prossimo 25 maggio. Uno solo di loro, Lorenzo Fontana (Lega Nord), è alla seconda esperienza a Bruxelles. Per il sindaco di Verona, e segretario della Liga Veneta nonché vicefederale della Lega Nord, si tratta invece di fornire supporto alle liste. Il suo nome servirebbe da traino, dato che ha già annunciato che rinuncerebbe al seggio europeo per continuare a governare il capoluogo. Tosi, nella circoscrizione Veneto-Trentino Alto Adige-Friuli Venezia Giulia-Emilia Romagna, sarebbe secondo solo al “segretario nasional” Matteo Salvini, il cui nome comparirà in tutte le circoscrizioni. Fontana, 34 anni, molto vicino a Tosi, tenta invece la riconferma forte della sua esperienza a Bruxelles. Si faceva anche il nome di Luca Zaia ma poi l’indiscrezione non ha trovato fondamenta. Come spiega lo stesso Tosi su L’Arena, però, le candidature non soddisfano appieno il segretario della Liga:

«Troppo pochi i candidati veneti nella lista della Lega Nord. Finora circolano ipotesi di lista per le europee», affermava, «che vedono Salvini capolista, il sottoscritto al secondo posto, poi una “testa” di lista con Fontana, Bizzotto, Scottà e, su 14 posti c'è un solo altro nome veneto, quello di Elisa Vigolo e forse un indipendente. Secondo me il Veneto in proporzione agli abitanti e ai voti della Lega sul territorio avrebbe dovuto averne 9 su 14. Quindi non sono d'accordo, il Veneto è sottorappresentato e farò presente al segretario federale che non condivido questa penalizzazione del nostro territorio».

Arriva dal Pd un nome molto conosciuto in provincia ma che tenta per la prima volta la scalata verso l’Europa. E’ il caso di Federico Vantini, 36enne sindaco di San Giovanni Lupatoto di professione architetto e vicinissimo a Matteo Renzi.

Anche i grillini del Movimento 5 Stelle tentano l’arrembaggio per qualche seggio: si tratta di Giuseppe Dalpasso, ingegnere civile di 44 anni, e Stefano Cobello, insegnante alle Superiori.

Dai Verdi si è proposto la 43enne legnaghese Barbara Padovan, mentre dall'Italia dei Valori il nome è quello di Karima Oustadi, 25enne di Bussolengo.

L'outsider è rappresentato dal candidato per la lista "L’altra Europa con Tsipras". Si tratta di Riccardo Petrella, fondatore e presidente dell’Università del Bene comune, che ha sede a Sezano, in Valpantena. Con l’università ha lanciato in Italia nel 2012, insieme ad altre organizzazioni, l’iniziativa internazionale "Dichiariamo illegale la povertà – Banning Poverty 2018". Petrella è anche presidente dell’Istituto europeo di ricerca sulla politica dell’acqua a Bruxelles.

Spostando collocazione politica, il nome veronese del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano sarebbe Niko Cordioli, 41enne presidente dell’Ater, con un passato da assessore provinciale e consigliere comunale a Villafranca di Verona. Cordioli, ex Pdl poi Forza Italia e ora Ncd, ha detto di volersi appellare ai moderati che credevano nel rinnovamento di Forza Italia e che sono rimasti delusi. Per il Nuovo centrodestra anche il 48enne Giorgio Passionelli. Da Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni era emersa invece la figura di Ciro Maschio, storico esponente di Alleanza Nazionale in città e tra i fondatori del nuovo partito in Veneto, di cui è anche coordinatore regionale. Maschio, dopo l'annuncio di una possibile candidatura, si è ritirato. Al suo posto corre Gianluca Cavedo, regista di Legnago.

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