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Variante Torricelle. Caleffi si difende: "Alzato un polverone per un dettaglio"

Parte della maggioranza, Verona Pulita e Partito Democratico criticano la proposta di trasformare gli annessi rustici in abitazioni. Dettagliata la replica dell'assessore

"Il caso variante-Torricelle, che ha visto l'assessore Caleffi bypassare ancora una volta la sua stessa maggioranza e il consigliere Di Dio, vicecapogruppo della Lista Tosi, attaccarlo pubblicamente minacciando la crisi, è l'ennesima conferma che questa maggioranza non esiste più e che sta semplicemente tirando a campare".

Michele Croce, candidato sindaco del movimento trasversale Verona Pulita, interviene sul caso politico che riguarda l'urbanistica e l'edilizia privata a Verona. La variante della discordia è quella che permetterebbe ai proprietari di trasformare annessi rustici sulle Torricelle e nella zona del Parco dell'Adige in case, ristoranti e agriturismi. "Davvero in questo momento la priorità è il cemento? - si chiede Michele Croce - Davvero la cosa migliore che i cervelli amministrativi hanno partorito è quello di aggiungere calcestruzzo alla parte più bella della nostra città? Non esiste un minimo di progettualità e lo sviluppo edilizio-economico è affidato alle idee strampalate di chi si sveglia per primo; mi sembra che vogliano aprire l'ennesima porta a favore della cementificazione selvaggia a beneficio dei soliti noti".

Dagli attacchi giunti da maggioranza e opposizione si difende l'assessore Caleffi. "Non è vero che il Consiglio comunale non è stato coinvolto e comunque stiamo parlando solo di annessi rustici già costruiti, non abusivi e in prossimità di opere di urbanizzazione esistenti: queste varianti danno seguito al Documento del Sindaco, esaminato dalla Commissione Urbanistica, presieduta da Ciro Maschio, il 13 gennaio 2014 e approvato dal Consiglio il 23 gennaio successivo, che precisa le linee di indirizzo della rimodulazione del Piano degli Interventi e che è stato votato dai consiglieri che facevano parte della maggioranza, compreso Vittorio Di Dio".

"Le proposte di delibera presentate la scorsa settimana - spiega l'assessore alla pianificazione urbanistica Gian Arnaldo Caleffi - non riguardano varianti, ma avvisi agli interessati per segnalare eventuali situazioni meritevoli di essere inserite nella futura variante. Siamo convinti infatti che sia inutile discutere su come impostare la variante, prima di avere le segnalazioni: ce lo insegna il precedente della variante verde, richiesta a gran voce dall'opposizione, che ha dato luogo a due sole proposte, nessuna delle quali accoglibile. È perfettamente inutile disperdersi in lunghe discussioni accademiche, prima di conoscere quali sono le reali esigenze degli interessati. Quindi, non solo non ci stiamo inventando niente di nuovo, ma ad oggi non abbiamo fatto nessuna delibera di rimodulazione, visto che la Giunta comunale venerdì prossimo licenzierà per il Consiglio la prima proposta di delibera per la variante che semplifica ed aggiorna le norme tecniche di attuazione, come richiesto dalle categorie economiche e tecnico-professionali. La variante successiva, invece, aggiornerà le previsioni cartografiche, prevedendo l'inclusione nel Piano delle schede norma che il Consiglio comunale ritenne ammissibili, e che possono essere inserite oggi, dopo la rinuncia di circa un centinaio di aree inserite nel 2011. In questa variante, troverà spazio anche la disciplina del recupero degli annessi rustici sulle colline, che riguarderà solo gli edifici esistenti, che potranno essere recuperati ma non ampliati. Sarà possibile la riconversione solo dei rustici già costruiti, a condizione che non siano abusivi e che siano in prossimità delle opere di urbanizzazione, senza che ci sia la necessità, quindi, di costruire nuove strade o di abbattere boschi per portare i servizi. La rimodulazione del Piano è necessaria perchè la crisi economica ha ridimensionato le disponibilità e le aspettative del settore edilizio; inoltre quattro anni di applicazione di una normativa fortemente innovativa quale quella di Verona, rende ora necessaria una sua messa a punto. Purtroppo - conclude Caleffi - è stato sollevato un polverone sugli annessi rustici, che sono un piccolo dettaglio rispetto al quadro di insieme, che prevede questioni molto più importanti, come il riuso delle aree degradate e la specificazione delle aree di riconversione urbanistica".

I chiarimenti dell'assessore Caleffi non bastano al Partito Democratico. Il capogruppo Michele Bertucco, dopo aver sollevato per primo la questione poi ripresa dalla maggioranza, interviene: "Nel modo di procedere della Giunta Tosi non c’è assolutamente nulla di nuovo: accade sempre, infatti, che, di fronte ad amministrazioni deboli e senza idee, la politica si acconci ai desideri dei privati dimenticando quello che è l’interesse generale. Lo vediamo anche con l’ex Manifattura Tabacchi dove improvvisamente spunta il problema dei vincoli". 

Della Variante Caleffi sulle Torricelle e sul Parco dell’Adige ci sarà modo di discutere lunedì 16 maggio alle 14 in commissione consiliare. "Il problema principale, oltre al mancato coinvolgimento del Consiglio comunale - continua Bertucco - riguarda l’assoluta aleatorietà del provvedimento: in assenza dei piani ambientali e di gestione del parco dell’Adige e del parco delle Colline, la misura, bene che vada, è destinata a lasciare il tempo che trova, confermando però nei cittadini la convinzione che, per chi gioca sul filo della legalità a discapito degli interessi generali, ci sarà sempre una scappatoia e una via d’uscita. E chi continua a dire che i fabbricati abusivi non verranno toccati, scopre l’acqua calda: in questi casi infatti il Comune non potrebbe intervenire neanche volendolo".

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